L'Italia smette di provarci: 2-1 Francia

Dura meno di due ore l'atteso doppio di Italia-Francia, e per Fognini e Bolelli non è una buona notizia. Gli azzurri giocano fino al 4-4 del primo set, poi Herbert e Mahut scappano via senza incontrare ostacoli. Non ci crede neanche il pubblico italiano, che preferisce battibeccare coi francesi. La Francia si prende un punto importantissimo.
GENOVA – Se si rivelerà l’ago della bilancia del confronto lo scopriremo solamente domenica, ma – come spesso accade negli incontri di Coppa Davis – il doppio ha dato una bella sterzata al duello di Genova fra Italia e Francia. Venerdì sera il posto in semifinale correva sul confine, che dai campi di Valletta Cambiaso dista appena 167 chilometri, mentre meno di 24 ore più tardi ha mollato la Riviera e preso l’autoroute, destinazione Parigi. Merito del doppio d’oro Herbert/Mahut, perfetti contro la brutta copia del duo Bolelli/Fognini, spesso determinanti ma stavolta incapaci di far partita, e bocciati in meno di due ore con un sonoro 6-4 6-3 6-1. Il loro bilancio in coppia in nazionale era molto positivo, con sette vittorie e appena due sconfitte, e quel precedente della finale dell’Australian Open 2015, vinta dagli azzurri con un doppio 6-4, infondeva fiducia, invece è venuto fuori un match a senso unico. Dalla sfida di tre anni fa Herbert e Mahut si sono consolidati, dedicando tempo e attenzione al doppio e diventando anche la prima coppia del ranking ATP, grazie a due titoli Slam e sei Masters 1000. Gli azzurri, invece, complici i problemi di Bolelli che prima l’hanno tenuto ai box per infortunio e poi l’hanno spedito lontano dal circuito ATP, sono riusciti a giocare insieme col contagocce, perdendo un po’ dell’alchimia che li aveva resi pericolosi ad altissimi livelli. E così le premesse che parlavano di una possibile battaglia si sono volatilizzate alle prime difficoltà, regalando alla Francia il prezioso punto del 2-1 e lasciando gli azzurri con un pugno di mosche in mano. Addirittura, per ritrovare un doppio (perso) così a senso unico bisogna tornare indietro di ben sei anni, al primo turno – che sancì il ritorno dell’Italia nel World Group – perso a Ostrava contro la Repubblica Ceca di Berdych e Stepanek, che lasciarono appena nove game in tre set a Bracciali/Starace.
BASTA UN GAME PER DECIDERE IL MATCH
E pensare che la prima parte del match era stata fedele alle aspettative, con un equilibrio difficile da decifrare e nemmeno l’ombra di una palla-break fino al 5-4 per i francesi. Tanto che fino a quel punto il momento più avvincente era stata la vivace protesta di uno spettatore in sedia a rotelle, che prima della ripresa del gioco dopo un cambio di campo aveva lamentato l’assenza di attenzione, chiedendo che dopo 200 chilometri di strada per arrivare a Genova gli venisse dato un posto da cui riuscire almeno a vedere l’incontro. L’hanno accontentato, ma il problema è che di buono da vedere c’è stato ben poco. Il punto di rottura è stato il decimo game del primo set: Fognini l’ha aperto sbagliando un comodo smash, Bolelli gli ha dato man forte commettendo due doppi falli di fila, e sul secondo set-point Herbert si è inventato un numero col diritto anomalo, infilzando gli azzurri e chiudendo il set. Uno shock dal quale Fabio e Simone non si sono mai ripresi, come se fosse bastato un solo game per decidere il duello. Gli azzurri hanno accusato il colpo, Fognini ha ceduto la battuta in avvio di secondo set, e la partita è scappata via fin troppo velocemente. Sotto gli occhi di Antonio Cassano, appassionato di tennis, tifosissimo di Roger Federer e da qualche mese anche praticante, gli azzurri hanno provato a rimanere attaccati agli avversari, ma sia il secondo sia il terzo set si sono complicati in fretta, e di chance per rientrare ce ne sono state ben poche. Tanto che ha smesso di crederci pure il pubblico italiano, che invece di sostenere i nostri ha preferito battibeccare con i sostenitori francesi, caldi, rumorosissimi e molto più organizzati. Purtroppo non è una novità: in Italia si va a vedere il tennis, non a tifare la nazionale, e fra le due cose c’è una differenza enorme. “I francesi – ha detto Corrado Barazzutti in conferenza stampa – sono venuti qui per sostenere la loro squadra e vanno rispettati. Invece di prendersela con loro, i nostri tifosi avrebbero dovuto provare a farsi sentire di più”. Numericamente era più che possibile, ma non è successo.
ORA DEVE ANDARE TUTTO PER IL VERSO GIUSTO
A conti fatti, dal 4-4 del primo set gli azzurri hanno tenuto solamente due dei successivi nove turni di servizio, smarrendo completamente la bussola e – nel finale – anche la voglia di provarci. Onore al doppio francese, bravo a cogliere al volo l’occasione e poi diventare inavvicinabile, ma i meriti dei francesi non cancellano le (tante) colpe degli azzurri. Gli hanno permesso di rilassarsi e giocare senza pensare troppo: peccato che nel tennis può diventare mortale. “Dopo quel game disgraziato – ha detto ancora Barazzutti – i ragazzi non sono più riusciti a trovare il ritmo giusto per stare in partita. Senza nulla togliere alla coppia francese, Fabio e Simone non sono riusciti a esprimersi. È stata una partita giocata male, ne capitano tante e oggi purtroppo è successo. A volte capita che giochi male prima uno e poi l’altro, mentre i nostri sono riusciti a giocare male entrambi, insieme. Al di là di tutto era comunque un match difficile, perché i francesi hanno un grande doppio e si poteva perdere anche giocando bene. Mi dispiace che i ragazzi non siano proprio riusciti a entrare in partita”. Ora, la strada dell’Italia verso la terza semifinale negli ultimi vent’anni diventa molto più complicata. Sulla carta resta tutto possibile: il Fognini della prima giornata può battere Pouille, e l’aver giocato meno di due ore in doppio può tornargli utile dal punto di vista fisico, mentre il Seppi del terzo e del quarto set di venerdì, sulla terra battuta è più forte di Chardy. Significa che possono vincere entrambi, ma anche perdere sia uno sia l’altro. Restano due match delicatissimi, e per passare il turno deve andare tutto per il verso giusto. Dopo un doppio così, sarebbe quasi un torto agli avversari.

COPPA DAVIS 2018 – Quarti di finale
ITALIA VS FRANCIA 1-2
Valletta Cambiaso, Genova, terra rossa outdoor
Lucas Pouille (FRA) b. Andreas Seppi (ITA) 6-3 6-2 4-6 3-6 6-1
Fabio Fognini (ITA) b. Jeremy Chardy (FRA) 6-7 6-2 6-2 6-3
Herbert/Mahut (FRA) b. Fognini/Bolelli (ITA) 6-4 6-3 6-1
Fabio Fognini (ITA) vs Lucas Pouille (FRA) domenica ore 11.30
Andreas Seppi (ITA) vs Jeremy Chardy (FRA) a seguire
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