C'è quella frase magica, racchiusa da un acronimo ormai ben noto. GOAT, Greatest of All Time, il più grande di sempre. Fino a 12 mesi fa, il dibattito ospitava mille teorie, idee diverse, contrapposte. Roger Federer aveva vinto più Slam di tutti, ma soltanto uno negli ultimi sette anni (Wimbledon 2012). Sembrava vittima di un declino tanto normale quanto irreversibile. Oggi è cambiato tutto, non solo perché ha appena intascato il 20esimo Major (il terzo negli ultimi quattro giocati), ma perché ha appena incassato l'incoronazione di Rod Laver. Proprio lui, l'unico ad aver completato due volte il Grande Slam (1962 e 1969), lo ha incoronato come “il più grande”: “Penso che Roger Federer sia il più grande giocatore che abbia mai messo piede su un campo da tennis – ha detto Laver, a cui è intitolato il centrale dell'Australian Open – ci sono molti grandi giocatori: penso a Nadal, capace di vincere 10 Roland Garros. Non puoi certo ignorarlo. Tuttavia, penso che Roger sia il più grande nelle occasioni importanti, su qualsiasi superficie. Ha superato la prova del tempo, probabilmente l'unica che ti consente di entrare nella categoria dei più grandi. Roger ama il gioco, tutto quello che fa è collegato a questo. È insolito vedere un campione come lui vincere a 36 anni, dopo sette partite difficili. La sua tenacia e la sua abilità ti sorprendono. Sul campo da tennis non sembra che sia correndo. È qualcosa di diverso, sembra che stia fluttuando”. L'argomento resta di difficile interpretazione, anche per il vecchio assioma secondo cui “non si possono paragonare giocatori di epoche diverse”. Onestà intellettuale, poi, impone di ricordare che sia Laver che Ken Rosewall hanno saltato una valanga di Slam (rispettivamente 20 e 44) perché erano passati professionisti in epoca dilettantistica. Il parere dello stesso Laver, tuttavia, pesa come un macigno. E qualcuno, in piena esaltazione post-successo, ha detto che Federer può essere addirittura considerato il più grande sportivo di sempre.