Anche se alla sfida mancano ancora più di due mesi, con un’intera off-season di mezzo, la scelta dei padroni di casa di puntare sull’erba ha aggiunto un po’ di pepe al lungo avvicinamento a India-Italia, primo turno della nuova Coppa Davis targata Kosmos, in programma l’1-2 febbraio a Calcutta.
Il team indiano ha posto la scelta dell’erba come priorità, tanto da chiedere all’ITF una doppia deroga per giocare al Calcutta South Club, e il motivo è semplice da comprendere: ritengono che sull’erba possono avere più chance che altrove. Tutto giusto, ma quanto può influire la superficie quando il divario fra i giocatori dei due team è così ampio. Probabilmente non troppo, o sicuramente in maniera differente da quando crede e spera Zeeshan Ali, coach del team indiano. Parlando durante il Challenger di Pune della scorsa settimana, peraltro
vinto dall’indiano Prajnesh Gunneswaran (salito al n.110 ATP), l’ex professionista di Bangalore
ha spiegato che la possibilità di giocare sui prati sarà importante dal punto di vista psicologico, contro una squadra – l’Italia – che non ha giocatori particolarmente competitivi sull’erba. “
Se si parla di Fognini – ha detto al Times of India –
sono d’accordo, è numero 13 del mondo e questo significa che sa giocare su tutte le superfici, altrimenti non sarebbe così avanti. Ma se guardiamo a tutti gli altri, non è che sull’erba abbiano tutta questa esperienza”. Il discorso regge per Cecchinato, che lontano dalla terra fa fatica, già meno per Berrettini, che di esperienza non ne ha solo perché è arrivato da poco nel Tour, decisamente no per Andreas Seppi.
Sembra che se lo siano dimenticato completamente, quando invece i numeri dicono che mai nessun tennista italiano ha raggiunto i suoi risultati sull’erba.