Marco Caldara
16 November 2017

E se il tennis decidesse di alzare la rete?

In un'intervista rilasciata al quotidiano francese Le Monde, Rafael Nadal ha spiegato che – da appassionato – preferirebbe un tennis con scambi più lunghi e meno potenza, a favore della tattica. La soluzione? "I giocatori sono sempre più alti, ma la rete è sempre alla stessa altezza. Si potrebbe pensare di aumentarla". Un'idea un po' strampalata, ma se a dirlo è il numero uno del mondo...
Il mondo degli appassionati di tennis si divide in due fazioni: quelli che alla voce spettacolo associano la purezza del gesto, e si identificano nel tennis stilisticamente perfetto di Roger Federer; e chi invece si emoziona solo nelle battaglie, e preferisce vedere scambi interminabili, grinta e sudore, con Rafael Nadal come modello. Di conseguenza, c’è chi sostiene che il tennis vada bene così, e chi invece preferirebbe che il numero degli scambi aumentasse, a scapito degli aceman e di quei pochi che ancora cercano in fretta la via della rete. In questo verso, merita considerazione una delle ultime uscite di Rafael Nadal, che prima del ritiro dalle Nitto ATP Finals di Londra ha rilasciato un’intervista al quotidiano francese Le Monde, pubblicata sull’edizione cartacea di martedì 14 novembre. Stuzzicato su una possibile modifica dello stile di gioco attuale, che vede i giovani colpire sempre più forte a scapito della tattica, “Rafa” ha spiegato che secondo lui un’idea potrebbe essere addirittura quella di aumentare l’altezza della rete. La ragione è semplice: obbligherebbe i giocatori a colpire più piano, dal servizio a diritto e rovescio, riducendo il numero di scambi che terminano entro i primi 5 colpi, cifra che in ogni incontro supera mediamente il 50% del totale. “Non credo – ha detto il numero uno ATP – che per lo spettacolo sia positivo che i punti siano così rapidi. Se il gioco si dovesse ridurre solo al servizio, o ad appena uno scambio o due, non credo che la gente continuerebbe ad apprezzarlo così tanto. L’altezza media dei giocatori è sempre più elevata, mentre quella della rete (91,4 centimetri al centro, 1 metro e 7 centimetri ai “paletti”, ndr) non è mai cambiata”.
COTORRO: "NESSUN ERRORE, CAPITA..."
Data l’intenzione dell’ATP di rendere il tennis più televisivo, eliminando i tempi morti e riducendo la durata degli incontri, vien difficile pensare che l’idea di Nadal possa essere valutata seriamente dagli organi che governano il tennis, anche perché si tratta soltanto di qualche dichiarazione fatta davanti a un microfono, e non di una proposta vera e propria presentata nel consiglio giocatori ATP. Tuttavia, come qualsiasi proposta merita almeno di essere considerata, a maggior ragione perché arriva dalla bocca del numero uno del ranking mondiale. E pazienza se chi non apprezza il maiorchino vedrà le sue frasi solamente come un altro tentativo di portare acqua al proprio mulino, come il discorso sulla possibilità di giocare le ATP Finals sulla terra battuta, che ogni anno tiene banco di questi tempi. Di sicuro, quella gli garantirebbe più chance di vincere l’unico grande torneo che manca nel suo palmarès, e che storicamente l’ha visto raccogliere molto poco. Tuttavia, non era mai capitato che si ritirasse a Masters in corso come quest’anno: una decisione resa necessaria dai problemi al ginocchio che già l’avevano spinto al forfait a Parigi-Bercy. Della sua situazione ha parlato a RTVE Angel Ruiz Cotorro, il medico che da anni si prende cura delle ginocchia del 31enne di Manacor. “Ritirarsi – ha detto – era la cosa migliore che Rafa potesse fare. Non credo che il problema sia dovuto a una programmazione troppo intensa, visto che ha giocato meno rispetto agli altri anni. Questo è lo sport, ogni torneo è duro e può capitare di doversi fermare. Faremo degli accertamenti e valuteremo quali trattamenti fare al tendine e che percorso seguire. Sia per risolvere il problema, sia in un’ottica di prevenzione”. Quella prevenzione che col passare degli anni è sempre più preziosa.
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