Oggi non è così. Dopo aver pregato che l'attuale generazione vada avanti il più possibile, l'ATP ha lanciato la campagna “Next Generation”, risposta indiretta alla critica giornalistica secondo cui c'è stato un buco generazionale tra le classi 1987-1988 e quelle 1994-1996. Qualcuno ha definito “Lost Generation” quella rappresentata da Raonic, Dimitrov, Nishikori, Tomic e (forse) Thiem. Lo scorso torneo di Indian Wells ha lanciato una campagna del tutto simile a quella del 2001, ma c'è un pizzico di perplessità. Senza un vero criterio di selezione, l'ATP ha selezionato quattordici giocatori nati tra il 1994 (Edmund) e il 1998 (Tiafoe). Si tratta, semplicemente, dei meglio piazzati nella loro categoria d'età. Detto che tra un 22enne e un 18enne c'è ovvia differenza, la #nextgen (l'hashtag utilizzato su Twitter) sembra un gradino sotto rispetto alle “new balls” di allora. Sembra quasi che l'ATP abbia voluto responsabilizzare i migliori giovani per abituare gli appassionati alle loro facce, al loro stile, al loro gioco. La campagna è imponente e viene menzionata ogni giorno sui canali web dell'ATP. Se è vero che l'età media dei ragazzi di oggi è 1-2 anni inferiore rispetto a quella di allora (è dunque giusto concedere un po' di tempo), alcuni di loro – per ora! - non sembrano all'altezza. Lo dicono i risultati: ad oggi, gli unici due che sembrano avere le qualità per diventare icone, oltre che campioni, sono Nick Kyrgios e Alexander Zverev. Il primo ha un potenziale devastante, ma deve stare attento a non autodistruggersi (e la tendenza c'è...). Il secondo sembra una garanzia, il numero 1 del futuro. La scorsa notte ha perso in due tie-break dal bombardiere Steve Johnson, ma non è una partita a fare la differenza. In un'ipotetica classifica dei futuribili, al terzo posto si trova Taylor Fritz. Il californiano è esploso all'improvviso un mese fa, ma i numeri ci sono. A Miami ha tenuto testa per un set a David Ferrer e nel complesso è stato bravo. Si tratta pur sempre del più giovane tra i top-100 ATP.
EXPLOIT NISHIOKA, MA E' L'UNICO