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Marco Caldara
25 January 2017

L'ItalDavis riparte al gran completo

Diramate le convocazioni di Barazzutti per la sfida di febbraio contro l’Argentina, priva degli eroi del titolo 2016. Grazie al ritorno di Simone Bolelli, l’Italia può di nuovo contare sui suoi quattro giocatori di punta. Ma c’è già un dilemma: chi tener fuori dai singolari fra Lorenzi, Fognini e Seppi?

Per l’Italia arrivano buone notizie in serie. Prima ha scelto di rinunciare alla Coppa Davis il grande spauracchio Juan Martin Del Potro, poi ha fatto lo stesso anche Federico Delbonis, e così il sorteggio che obbligherà gli azzurri a volare a Buenos Aires per la seconda volta in quattro anni si è trasformato da negativo a positivo. Ancora di più alla luce di una terza notizia che mette il sorriso: per la prima volta dal 2015 l’Italia sarà al completo, con Paolo Lorenzi, Fabio Fognini, Andreas Seppi e Simone Bolelli. Il merito è del ritorno del bolognese, a otto mesi dall’infortunio al ginocchio che l’ha costretto ad andare sotto i ferri. L’intenzione di rientrare proprio in occasione della Davis l’aveva annunciata lui stesso a fine 2016, spiegando di aver recuperato al 100%, e l’ha ribadita in Australia il suo compagno di doppio Fabio Fognini. Ma mancava l’ufficialità, arrivata oggi: dopo oltre un mese di allenamento in Sudamerica col coach Eduardo Infantino, prima in Uruguay e poi proprio in Argentina, il “Bole” farà il suo rientro alle competizioni dal 3 al 5 febbraio sulla terra battuta del Parque Sarmiento, immenso impianto multisportivo dove verranno allestite tribune per una capienza di circa 6.000 spettatori. Un ritorno che ricalca al 100% quello del 2014, quando dopo il lungo stop per l’operazione al polso Simone tornò a giocare proprio in Davis e proprio in Argentina, allora a Mar del Plata. Gli appassionati italiani sperano che vada proprio come tre anni fa: Bolelli rientrò alla grande, vinse il doppio e cinque mesi dopo avrebbe riabbracciato i primi 100 del mondo, mentre l’Italia batté l’Argentina 3-2 grazie a uno splendido Fognini, e poi centrò la semifinale superando anche la Gran Bretagna di Andy Murray sul lungomare di Napoli.
TRE SINGOLARISTI PER DUE POSTI​
Tuttavia, la possibilità di aver di nuovo a disposizione tutti i migliori (come non accadeva dalla trasferta in Russia nel settembre del 2015) potrebbe creare anche qualche problemino di gestione al cittì Corrado Barazzutti, che raramente negli ultimi anni si è trovato di fronte a una situazione simile, decidendo spesso e volentieri i titolari in base al ranking ATP, oppure ai suggerimenti della superficie di gioco. Ma stavolta l’unica scelta fuori discussione pare il doppio: visto che torna Bolelli lo giocheranno lui e Fognini, senza se e senza ma, mentre i singolari potrebbero diventare un problema. La ragione è semplice: tutti i tre azzurri meritano il posto da titolari, per motivi diversi ma che li pongono esattamente sullo stesso piano. Paolo Lorenzi perché è numero uno d’Italia: preferirgli ben due altri giocatori, peraltro dopo una trasferta australiana positiva, sarebbe come non riconoscere quanto di buono il toscano abbia saputo fare negli ultimi dodici mesi. E poi l’aria del Sudamerica gli piace, ci gioca sempre bene. Andreas Seppi, invece, merita il posto perché è stato il grande protagonista azzurro di questo inizio di stagione. Ha vinto tre belle partite a Melbourne, segno che sta benissimo anche fisicamente. E poi, come può un ottavo Slam – risultato poco frequente nel nostro tennis al maschile – non bastare per meritare un posto da titolare? E Infine c’è Fognini: in questo inizio di stagione non ha emozionato, ma i suoi trascorsi in Coppa Davis dicono che è sempre stato il trascinatore degli azzurri, e suggeriscono di schierarlo. Anche perché sulla terra battuta resta il migliore dei nostri. Quindi, Barazzutti dovrà stare attento a non creare malumori all’interno del team. Non vorremmo essere nei suoi panni, anche se di solito la presenza di più opzioni è ben gradita agli allenatori. L’importante è fare le scelte giuste.
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