La scorsa primavera, il tennis aveva trovato una nuova protagonista. A sorpresa, Laura Siegemund ha vinto il super torneo di Stoccarda battendo tre top-10 nel percorso (Kuznetsova, Pliskova e Halep, più la Mladenovic in finale). Il suo tennis intelligente, ragionato su ogni singolo colpo, pieno di palle corte, aveva conquistato tutti. Ma la gioia è durata poco. Nel suo momento migliore, è stata colpita da una sfortuna atroce: rottura del legamento crociato del ginocchio destro, durante il torneo di Norimberga, subito prima del Roland Garros. “Di solito questi infortuni avvengono per un sovraccarico – racconta oggi la tedesca, che compirà 30 anni il prossimo 4 marzo – ma io ero inattaccabile sotto questo punto di vista. È stata semplicemente sfortuna”. Oggi è numero 69 WTA, ma ci vorrà ancora tempo prima di rivederla in campo. Di sicuro non andrà in Australia: “Ho fissato la primavera come possibile data del rientro, ma non ho previsto un torneo in particolare, non voglio mettermi pressioni inutili”. Dovremmo comunque rivederla a Stoccarda, laddove ha scritto le pagine più belle della sua carriera. La lunga fase di riabilitazione è passata: dopo l'intervento è andato tutto bene, nei tempi previsti. Adesso lavora in palestra, e finalmente ha rimesso piede sul campo da tennis. “Quando succede una sfortuna del genere, hai due possibilità: o ti impicchi o cerchi nuove sfide. Io ho cercato di tornare in forma, perché mi piacerebbe continuare a praticare sport anche a 40-50 anni”. Insomma, non vuole rovinare il suo fisico per vincere qualche partita in più, anche perché ha molti interessi fuori dal campo. Su tutti, la psicologia. Ha letto parecchio nel periodo di stop e proseguirà il percorso di studi dopo il ritiro.