Ci sono voluti quasi tre anni, ma alla fine il ricongiungimento è arrivato. Gli Atti Ufficiali FIT di ottobre 2017 hanno apportato alcune modifiche e integrazioni al Regolamento di Giustizia, spesso oggetto di controversie. Tra queste, il recepimento di un indicazione del Codice di Giustizia Sportiva del CONI. L'oggetto è la possibilità di ammettere i rappresentati dei media ai procedimenti disciplinari di particolare interesse pubblico. Con una delibera del febbraio 2015, approvata due mesi dopo dal Consiglio dei Ministri, il codice CONI aveva inserito un secondo comma al suo articolo 35, in cui si spiegava che, nei procedimenti di illecito sportivo e in tutti gli altri “di particolare interesse pubblico”, i giornalisti possono essere ammessi ad assistere all'udienza in “separati locali, nei limiti della loro capienza, mediante un apparato televisivo a circuito chiuso”. Nel 2015, anno “caldissimo” del procedimento sportivo Bracciali-Starace per i presunti illeciti realizzati nel circuito ATP, il Tribunale Federale (ente preposto alle sentenze di primo grado) non recepì tali dettami. All'epoca, il Regolamento di Giustizia FIT non aveva ancora inserito le direttive CONI, così l'allora presidente Giorgio Gasparotto vietò l'ingresso ai giornalisti in due occasioni: la prima volta (a Roma) fu una decisione del Collegio (che fece uscire dall'aula anche Corrado Tschabuschnig, manager di Starace), mentre nella seconda (nei pressi di Verona), il diniego arrivò dopo aver sentito le parti. Detto che gli organi di giustizia hanno un certo grado di indipendenza rispetto alla FIT (anche se i componenti dei vari organi sono nominati dal Consiglio Federale), il gesto sembrò in forte controtendenza con una generale politica di trasparenza che la FIT sta portando avanti almeno da 7-8 anni. Come è noto, il Tribunale pronunciò sentenza di radiazione ai danni di Bracciali e Starace. La vicenda ha poi vissuto altri tre gradi di giudizio: mostrando una sensibilità totalmente diversa, il Presidente dell Corte d'Appello Alfredo Biagini acconsentì la presenza della stampa alle seguenti udienze, così come i presidenti dei due successivi collegi. Fu una scelta a suo modo storica, che ha aperto la strada alle modifiche avvenute in occasione del Consiglio Federale di ottobre. In questo momento, il nuovo Regolamento di Giustizia FIT, al suo articolo 86, Comma 2, recita testualmente: "Nei procedimenti in materia di illecito sportivo nonché in altre materie di particolare interesse pubblico, i rappresentanti dei mezzi di informazione e altre categorie specificamente determinate possono essere ammessi a seguire l’udienza in separati locali, nei limiti della loro capienza mediante un apparato televisivo a circuito chiuso”. È una vittoria per tutti quelli che si sono battuti per un'informazione completa e trasparente anche in materia di processi sportivi, visto che in faccende ben più delicate la stampa è ammessa da tempo. Curiosamente, l'ex presidente del Tribunale Federale Giorgio Gasparotto è oggi membro della Corte Federale di Appello presieduta da Biagini. Al suo posto, a dirigere l'organismo di primo grado, c'è Maurizio Benincasa, forte di un supporto normatico che ormai non si può più prestare a equivoci.