LA LAVER CUP PENSA AL FUTURO
Per Federer, la Laver Cup è un impegno che va al di là delle 3-4 esibizioni in campo. “È un evento che mi è molto caro, per il quale trovo sempre un po' di energia extra”. Il jet privato è partito alle 7 del mattino, comprensivo di una colazione in comune e di uno spazio di 45 minuti, in cui Federer si è spostato su una cabina riservata per effettuare un supplemento di dormita. “Si sarebbe comunque svegliato presto a causa dei figli, i quali si stanno ancora adattando dal fuso orario europeo – dice Godsick – con Miami in arrivo, abbiamo dovuto massimizzare gli impegni perché non ha molto tempo libero. Il viaggio a Chicago prevede una deviazione di quattro ore: c'è di peggio, ma non è semplice”. Dopo tre ore di volo, Federer ha messo piede per la prima volta a Chicago, laddove si è sviluppata la leggenda di Michael Jordan. Appassionato di NBA sin da piccolo, aveva il poster del numero 23 in camera. Vent'anni fa, i “tori” di Chicago vincevano il loro ultimo anello NBA. Federer ha fatto un sopralluogo nello United Center, il tempio di Bulls (dove la Laver Cup si giocherà dal 21 al 23 settembre). Il pranzo si è consumato in una pizzeria, a uso e consumo dei fotografi, insieme a Rod Laver, John McEnroe e Nick Kyrgios. Il giovane australiano ha un palmares distante anni luce da quello delle altre tre leggende, ma si è calato meglio di altri nello spirito giocoso-agonistico della competizione. È stato tra i migliori nel team “Mondo” che lo scorso anno, per poco, non costringeva l'Europa al doppio di spareggio. In un match con una buona intensità agonistica, ha perso 11-9 al super tie-break proprio contro Federer. Anche per questo, John McEnroe ha detto che Nick farà “sicuramente” parte anche della prossima edizione. “È stata la settimana più divertente della mia carriera” ha detto Kyrgios, che negli Slam non è mai andato oltre i quarti di finale. La figura di Kyrgios, così come quella delle nuove stelle del circuito, sarà fondamentale per la sopravvivenza della Laver Cup. Tennis Australia e Team8 hanno dimostrato che l'evento si può fare, ma un conto è organizzarlo una volta, un conto è garantirne la sostenibilità economica e agonistica. In un calendario già pieno, un evento non ufficiale “è vulnerabile all'irrilevanza” scrive Clarey. Finché Federer è ancora in attività, non dovrebbero esserci problemi.