Riccardo Bisti
23 August 2018

L'alleato da salvare a tutti i costi

La curiosa vicenda di Bernard Giudicelli: la diffamazione ai danni di Gilles Moretton (accusato di una specie di bagarinaggio) lo avrebbe dovuto allontanare dall'ITF, con conseguenze anche sulla riforma di Coppa Davis. Invece hanno fatto passare un emendamento che gli consentirà di restare nel CDA. Una mossa quasi decisiva nell'esito del voto.

Hanno spulciato lo Statuto ITF al microscopio, ma non avevano trovato nessun appiglio per evitare l'allontanamento di Bernard Giudicelli . Ma in un momento del genere, con il voto sulla riforma della Coppa Davis ormai imminente, la Federazione Internazionale non poteva permettersi di perdere uno degli uomini chiave del progetto che ha portato alla demolizione di una delle più antiche manifestazioni sportive al mondo. Non solo è presidente della federtennis francese (FFT), ma è addirittura presidente del Comitato di Coppa Davis, collettivo di nove uomini, in seno all'ITF, che dibatte proprio sulla vecchia zuppiera. Cacciarlo alla vigilia del voto sarebbe stato un disastro politico, peraltro senza la garanzia che la FFT avrebbe riversato sul “sì” i suoi preziosi 12 voti. E allora, in barba a qualsiasi etica, hanno deciso di tenerlo in carica fino all'Annual General Meeting di Orlando, in cui i delegati sono stati chiamati a pronunciarsi (anche) su un emendamento ad personam, passato sotto silenzio soltanto perché quello sulla riforma della Davis ha monopolizzato l'attenzione. Guarda caso, una sonnecchiante platea non si è fatta problemi nel votare a favore. Per questo, Bernard Giudicelli, l'uomo della Corsica, ha contribuito a mettere insieme il fatidico 71,43% e manterrà il suo posto nel Consiglio d'Amministrazione ITF. Ma cosa era successo? E perché avrebbe dovuto essere allontanato? La ragione era una condanna per diffamazione, che nell'ordinamento francese (peraltro come in quello italiano) è considerata reato penale. Secondo il vecchio Statuto ITF, chiunque riceva una condanna penale deve essere rimosso dall'incarico. Invece lo hanno tenuto “in ghiaccio” fino all'assemblea. A Orlando è stato poi sottoposto un emendamento che chiedeva ai delegati di concedere al CDA la facoltà di decidere, a propria discrezione, se allontanare o meno un membro se la condanna non è ritenuta penale in tutti i paesi del mondo. È il caso della diffamazione. E così, grazie al pronunciamento favorevole di circa 150 persone che avevano già sulla coscienza la cancellazione della Coppa Davis, il destino di Giudicelli non era più soggetto alle regole, ma al giudizio soggettivo degli altri membri dell'ITF.

LE FRASI CONTRO MORETTON
Ma qual è, esattamente, il reato commesso da Giudicelli? Il 5 marzo 2017, da poco eletto presidente FFT, ha tenuto una conferenza stampa in piena campagna elettorale per la presidenza della nuovissima Lega Auvergne-Rhône-Alpes, che sarebbe nata da lì a poco come frutto della fusione tra le leghe d'Auvergne, di Lione e del Delfinato. Per intenderci, è come se in Italia si riunissero i comitati di Piemonte e Valle d'Aosta, o magari di Abruzzo e Molise. Si tratta di una lega molto importante, perché gestisce circa 130.000 tesserati, sparsi in ben 993 circoli. D'altra parte, la FFT vanta circa un milione di tesserati (è la seconda federazione francese alle spalle di quella calcistica). Tra i candidati per il nuovo ruolo di presidente c'era l'ex giocatore Glles Moretton. Numero 80 ATP in singolare e 55 in doppio, fu tra i convocati nella storica finale di Davis 1982, quando gli Stati Uniti di John McEnroe domarono la terra rossa di Grenoble. Giocava spesso in coppia con Noah, ma ha avuto maggior successo come dirigente. Nel 1985 ha fondato il torneo ATP di Lione, nel 1991 ha contribuito a organizzare la storica finale di Coppa Davis tra Francia e Stati Uniti presso il palazzetto di Lione, mentre nel 2001 è diventato presidente della squadra di basket ASVEL Lyon-Villeurbanne, peraltro portandola a vincere due titoli francesi. Come se non bastasse, è stato anche presidente della TV locale TLM (Tele Lyon Metropole). Insomma, un personaggio di un certo spessore. Giudicelli, che sosteneva l'altro candidato Stephan Post (peraltro già dipendente FFT), ha fondamentalmente accusato Moretton di bagarinaggio. Ha sostenuto che facesse parte di un gruppo di persone che aveva fatto razzia di biglietti per il Roland Garros 2011, salvo poi rivenderli a cifre dieci volte superiori rispetto a quelle ufficiali. “Il tennis francese non ha bisogno di essere guidato da ex giocatori di dubbia morale, ma da dirigenti di alto livello” tuonò Giudicelli. La mossa (probabilmente più elettorale che di natura personale) gli si è ritorta contro, poiché Moretton lo ha denunciato e ha stravinto nelle aule dei tribunali. Lo scorso 19 settembre, il Tribunale di Lione lo ha condannato per diffamazione, costringendolo a pagare una multa di 10.000 euro, a cui si sono aggiunti 5.000 euro di risarcimento a Moretton e 2.500 di spese legali. Il giudice respinse anche l'eccezione di buona fede di Giudicelli, che però continuò a professare la sostanziale veridicità delle sue affermazioni, annunciando ricorso. La sentenza ha poi stabilito una postilla particolarmente fastidiosa per Giudicelli: a sue spese, avrebbe dovuto far pubblicare la sentenza sia sul sito federale che nei seguenti giornali: L'Equipe (il quotidiano sportivo per eccellenza), Tennis Magazine (nota rivista specializzata), nonché i tre quotidiani regionali “Le Progrès”, “Le Dauphiné libéré” e “La Montagne”. Pensate se il presidente FIT fosse costretto a fare qualcosa del genere in Italia...

MORETTON: "LA SUA FORZA È IL CONTROLLO DEL SISTEMA"
Come spesso accade in questi casi, la vicenda mediatica si è sgonfiata, ma le parole di Giudicelli sono rimaste tali: nel febbraio 2018 ha lasciato perdere l'appello e la sentenza è dunque passata in giudicato. Nel frattempo, Moretton ha vinto le elezioni al termine di una dura battaglia, chiusa col 52,6% dei voti. Dal 20 gennaio, è lui a guidare la Lega Auvergne-Rhône-Alpes. Ma non finisce qui: Giudiceli ha avuto altri problemi di natura legale, stavolta risolti a suo favore. La Corte Penale di Bastia, infatti, lo ha scagionato dall'accusa di favoreggiamento per fatti risalenti a quando era presidente della Lega Corsa. In poche parole, non avrebbe adottato una procedura trasparente per l'assegnazione di un appalto per la costruzione di un Centro Sportivo a Lucciana, cittadina di 3.800 abitanti a due passi da Bastia. Senza dare le dovute informazioni sull'operazione, avrebbe favorito la società che poi ha effettivamente svolto i lavori. Lo scorso 17 aprile è arrivato il sospiro di sollievo. La pubblica accusa aveva chiesto addirittura 6 mesi di reclusione (sospesi con la condizionale) e 5.000 euro di multa. “Sono commosso e sollevato perché quello a cui sono stato sottoposto è davvero ingiusto” aveva detto all'epoca dei fatti. Questa vittoria, tuttavia, non cancella la sconfitta contro Moretton. Una sconfitta che – regole alla mano – gli sarebbe dovuta costare il ruolo presso l'ITF, con una serie di effetti a cascata che avrebbero potuto riguardare anche la riforma della Coppa Davis. Tra l'altro, fonti francesi sostengono che lo stesso Giudicelli – a suo tempo – fosse contrario alla riforma. L'ex vicepresidente FFT Jean Pierre Dartevelle, oggi all'opposizione e battuto per un pelo alle elezioni del 2017, ritiene che Giudicelli sia un po' troppo “interventista” e abbia un'inclinazione all'autoritarismo. Lo scorso anno, Giudicelli si era opposto all'idea (ben più accettabile del mostro partorito da Kosmos) di una Final Four in sede neutrale, per cui era già stata individuata Ginevra. Ma poi ha cambiato idea. “Ma su molte altre cose ha fatto marcia indietro a 180 gradi, è un'opportunista”. Che sia vero o no, ha vinto lui. E Moretton, che pure ha vinto la sua battaglia personale, ha assistito impotente. “Quello che è successo è un'immensa tristezza – ha detto l'uomo che, indirettamente, avrebbe potuto impedire lo scempio di Orlando – mi spiace profondamente che la gente sia stata sedotta dal denaro. Siamo d'accordo sul fatto che la Davis andasse riformata, ma sono andati oltre, mettendosi al livello di un'esibizione. Come ha detto Noah, hanno venduto l'anima”. Moretton ha anche spiegato come Giudicelli sia riuscito a strappare il “sì” della FFT nell'assemblea tenutasi il 22 giugno. “La questione era all'ordine del giorno, ma lui era l'unico che avrebbe dovuto parlare. Per fortuna, ho avuto la possibilità di fare un discorso in cui ho posto l'accento sui valori e non sul denaro. Ma dopo l'assemblea lui ha preso il 60% e la Francia ha votato sì. Ma non è una sorpresa: la forza di Giudicelli è il controllo del sistema e del suo elettorato”. Il controllo del sistema e dell'elettorato: esattamente il sistema che a Orlando ha permesso di scrivere una delle pagine più nere nella storia del tennis.

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