La via ceca per la rinascita di Caroline

Scesa al numero 24 WTA, la Wozniacki prova a ripartire da David Kotyza, ex coach di Petra Kvitova. Scaricato due mesi fa dalla ceca, l'ha guidata per 7 anni e insieme hanno vinto due Wimbledon. Con Caroline c'è un'incognita: la convivenza con papà Piotr.  

L'indiscrezione è partita da una foto pubblicata su Twitter. Caroline Wozniacki sorride accanto al nostro Alessandro Colella (ex top-20 junior, oggi professionista a livello ITF) dopo un allenamento al Country Club di Monte Carlo. Sullo sfondo, la figura inconfondibile di David Kotyza. Tempo un paio d'ore e la notizia si è diffusa in tutto il mondo del tennis. Dopo due mesi di riposo forzato a causa del benservito di Petra Kvitova, il coach ceco torna in pista per un progetto tanto ambizioso quanto difficile. Entrare nel clan Wozniacki è complicato per almeno due ragioni: in primis, la situazione è piuttosto complicata perché Caroline sta giocando male. Dopo un 2014 spettacolare e un 2015 al di sotto delle aspettative, quest'anno va ancora peggio. E' scesa addirittura al numero 24 WTA. Per chi è stata numero 1 per 67 settimane deve essere frustrante. E poi c'è un problema: Kotyza non sarà il coach esclusivo, ma si affiancherà all'onnipresente papà Piotr, uno dei tanti padri (molto) presenti nella carriera di una figlia tennista. Non è assimilabile al ruspante Sergio Giorgi perché è ben più tranquillo, e nemmeno ai tanti padri-padroni che abbiamo visto negli ultimi 20 anni. Però tra lui e Caroline c'è un rapporto che sembra indissolubile. Tanti, troppi coach si sono affiancati al duo padre-figlia, ma nessuno ha portato risultati apprezzabili. E nessuno è durato più di qualche mese. Adesso ci prova Kotyza, coach d'esperienza e dal discreto palmares. In sette anni al fianco di Petra Kvitova l'ha portata al numero 2 WTA e insieme hanno vinto per due volte il torneo di Wimbledon. Intercettato dalla stampa ceca, ha rilasciato le prime dichiarazioni: “Credo che alla mia età sia normale lavorare fino a quando forza e capacità lo permettono. Per questa ragione ho accettato l'offerta di Piotr, che mi ha proposto di lavorare con sua figlia”.


RIUSCIRA' DOVE ALTRI HANNO FALLITO?

Kotyza ha 48 anni e si è spostato a Monte Carlo, dove la Wozniacki risiede, già una decina di giorni fa. I due stanno lavorando duro sul campo e cercando di trovare l'assetto giusto fuori. Ciò che potrebbe differenziare Kotyza dagli altri coach è l'approccio: mentre gli altri si sono semplicemente aggiunti al padre, lui sta evidentemente pensando a uno staff. Caroline ne ha bisogno: per la prima volta dopo sei anni, ha chiuso una stagione fuori dalle prime 10 e quest'anno è stata eliminata al primo turno dell'Australian Open. Il suo miglior risultato stagionale resta la semifinale ad Auckland, dove ha perso da Sloane Stephens. Anche la trasferta americana è stata pessima: subito fuori a Indian Wells contro Shuai Peng, KO al secondo turno a Miami per mano di Elina Svitolina. Sintetica l'opinione di Kotyza: “Sono convinto che i risultati di Caroline non stiano rispecchiando il suo potenziale”. Bisogna riconoscergli una certa dose di coraggio, poiché la storia insegna che chiunque si siede a fianco di Piotr Wozniacki fa una brutta fine (sul piano del coaching, ci mancherebbe!). Hanno fallito mostri sacri come Sven Groeneveld e Ricardo Sanchez (quest'ultimo disse che non c'era la possibilità di inserirsi con profitto nel rapporto padre-figlia), un ex giocatore dalle indubbie capacità come Thomas Johansson, senza dimenticare la leggenda Arantxa Sanchez. Il prossimo impegno della Wozniacki sarà il torneo WTA di Istanbul: a differenza di alcune colleghe, che hanno rinunciato per ragioni di sicurezza, Caroline sarà regolarmente ai nastri di partenza. Anche perché è top-testimonial di Turkish Airlines...

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