“NON SONO UN CATTIVO RAGAZZO”
“Ho trascorso una settimana con la mia fidanzata, poi è arrivata la chiamata di Rusty. Mi ha chiesto di giocare in Davis ed è stata la migliore cosa che potessi fare. Insieme ai miei compagni di squadra ho ritrovato il piacere di allenarmi. Non so cosa sia successo, ma è cambiato qualcosa. E' stato importante avere gli altri ragazzi al mio fianco, poi c'é stato il ritorno di Ajla nel tour. E' bello vederla di nuovo in giro, inoltre c'è mia madre...”. Come a dire che i pezzi del puzzle si sono rimessi in ordine dopo aver svolazzato qua e là. E' presto per parlare di maturazione, di un “Nuovo Kyrgios”, però qualcosa è cambiato davvero. In altri tempi non avrebbe mai cercato il dialogo con il pubblico: se ne sarebbe fregato, sarebbe andato avanti per la sua strada. Come quando, nel famoso match di Shanghai, ha intimato a uno spettatore di “sedersi e stare zitto”. E invece... “Spero che i fan australiani mi diano almeno il beneficio del dubbio. Il fatto è che non mi piace ogni tipo di persona, ma non credo di essere un cattivo ragazzo. Durante la partita capita di essere nervoso, arrabbiato...ma fuori dal campo non ho fatto niente di male. Non ho mai guidato da ubriaco, non ho sparato, non ho rubato. Non sono una persona cattiva. Nello schema delle cose, se le metti in prospettiva, non mi ritengo un cattivo ragazzo”. Nella speranza che il problema a Indian Wells sia già risolto, Nick sarà tra i più attesi (o tra i favoriti?) al Miami Open, al via mercoledì. Dopo un bye al primo turno, sfiderà il vincente tra Chung e Dzumhur. Guardando più in là, avrebbe Stan Wawrinka nei quarti e Roger Federer in semifinale. Possibile replay della mancata sfida a Indian Wells. In assenza di Murray e Djokovic, sarà una delle potenziali storie del torneo.