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La solitudine di Mike Bryan: «manca una parte di me»

Dopo aver giocato al Roland Garros con Sam Querrey, Mike Bryan è in gara al Queen's con Sock, in virtù dell'infortunio all'anca che ha costretto ai box il gemello Bob, fermando la loro striscia di 76 Slam consecutivi. Un problema che pare meno banale del previsto. «Amo il tennis perché mi permette di giocare con lui. Senza Bob non potrei andare avanti».
I più attenti se ne saranno accorti già al Roland Garros, altri scorrendo i tabelloni del Queen’s, mentre ad altri ancora, magari, è semplicemente sfuggito: negli ultimi due tornei di doppio il nome di Mike Bryan non è accompagnato da quello di Bob, che insieme al gemello forma la coppia più vincente di tutti i tempi. Una situazione del tutto inusuale, che fa effetto anche solo nel leggere gli accoppiamenti del tabellone, dovuta a una ragione semplice: Bob, il mancino, si è infortunato all’anca durante la finale del Mutua Madrid Open, ed è stato costretto a fermarsi per recuperare. Ha provato ad accelerare i tempi per non saltare il Roland Garros, e aggiungere così un altro Major alla loro striscia aperta di 76 Slam consecutivi (non ne mancavano uno dall’Australian Open 1999), ma a malincuore ha dovuto rinunciare. “Avevamo già giocato degli Slam malgrado dei piccoli infortuni – ha detto –, e siamo sempre riusciti a portare a casa qualcosa di buono, ma stavolta non riuscivo proprio a reggermi in piedi. Mi sarebbe stato fisicamente difficile andare in campo”. Il suo infortunio è arrivato proprio nel momento peggiore, quando dopo qualche anno così così i due avevano finalmente ritrovato lo smalto dei tempi migliori. Il divorzio di Mike dalla moglie ha stretto di nuovo il rapporto fra i gemelloni, che col passare degli anni era sfociato nell’abitudine, e il loro rendimento ne ha beneficiato. Dopo la semifinale a Melbourne sono arrivate quattro finali di fila (e due titoli) nei Masters 1000, e se avessero vinto a Madrid sarebbero tornati numero uno del mondo, la prima coppia a riuscirci a 40 anni compiuti. Propositi, si spera, solo rimandati.
NEL 2012 VOLEVA FARSI TOGLIERE I PUNTI ATP!
Tuttavia, pur di non frenare anche il gemello, è stato lo stesso Bob a incoraggiarlo a competere anche in sua assenza, per far sì che non perdesse il ritmo. Sam Querrey ha accettato volentieri la possibilità di fare il doppio con lui, a costo di dover rimandare la data del proprio matrimonio in caso di approdo in finale a Parigi. “Non l’avrei fatto per chiunque altro, ma per lui sì”, ha detto Sam, anche se non ce n’è stato affatto bisogno, perché i due hanno perso al primo turno. Era già capitato che Mike giocasse senza Bob, tanto che vanta due titoli ATP in più del fratello (si parla del 2002: una vita fa), ma non gli era mai successo di giocare uno Slam col fratello a chilometri e chilometri di distanza. “È stato molto strano: era come se fossi in campo senza una parte di me. Anche se io e Sam abbiamo perso ci siamo divertiti, ma in campo era come se la mio classica routine e tutte le mie abitudini fossero scombussolate. Non è stata esattamente la miglior giornata della mia vita, e per tutta la settimana mi sono sentito particolarmente solo. È la nostra grandissima alchimia che ci ha permesso di giocare per così tanti anni. A giocare con Bob c’è più gusto”. Naturale se si considera che buona parte dei loro quarant’anni li hanno passati sullo stesso campo, condividendo tutte le gioie e tutti i dolori, come se fossero una persona sola. Basti pensare che quando nel 2012 Mike ha raccolto dei punti giocando in coppia con Mardy Fish in Coppa Davis, ha fatto (invano) richiesta all’ATP di decurtare quei punti dal suo totale, così da averne ancora gli stessi del fratello.
“AVANTI SENZA DI LUI? NON SE NE PARLA”
La piccola parentesi di Mike senza Bob doveva iniziare e finire a Parigi, invece si è già prolungata anche al Queen’s, dove Mike ha superato il primo turno in coppia con Jack Sock, e giovedì tornerà in campo per affrontare Kontinen/Peers. Non si hanno notizie, invece, di Wimbledon: i social di Bob raccontano che sta approfittando della pausa forzata per trascorrere del tempo con i suoi tre figli, ma non danno aggiornamenti sulle sue condizioni ormai da un po’. Il sospetto è che il silenzio non nasconda nulla di buono. “Spero di poter giocare con lui la stagione sull’erba – diceva Mike a Parigi – ma è ancora tutto da vedere. L’anca stava creando dei problemi a Bob già da un paio di mesi, e l’infortunio accusato a Madrid è stato abbastanza acuto”. Preso da un po’ di scoramento, Mike ha addirittura pensato al suo futuro in caso di assenza definitiva del fratello, e non ha fatto fatica a delineare la sua eventuale decisione. “Se Bob non dovesse riuscire a tornare per me non ci sarebbe alcun motivo di continuare a giocare senza di lui. Siamo gemelli e abbiamo giocato insieme per tutta la vita: adoriamo questo gioco anche perché ci dà la possibilità di stare in campo uno a fianco all’altro. Se in futuro non potrò farlo, credo proprio che seguirò mio fratello sul divano”. Diventerebbe un addio per infortunio altrui: un unicum nella storia del tennis.
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