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Cosimo Mongelli
11 August 2017

La ruggine rallenta Federer, ma non lo ferma

Montreal non sta offrendo il miglior Federer stagionale, eppure lo svizzero centra i quarti battendo un combattivo David Ferrer. Ha giocato malissimo per tutto il primo set, poi gli è bastato il minimo sindacale per raccogliere la 17esima vittoria (su 17 match) contro il valenciano. E adesso c'è un altro spagnolo contro cui è imbattuto: Roberto Bautista Agut.

E' l'incontro dei redivivi, quello tra Roger Federer e David Ferrer. Un ottavo di finale, in quel di Montreal, che sembra segnato ancor prima di cominciare. I sedici precedenti, tutti a favore dello svizzero, lasciano davvero pochi dubbi. Di certo David Ferrer, di nuovo a ridosso dei primi 30 dopo la vittoria a Bastad, non è tipo da scendere in campo da sconfitto. A dispetto dei bookmakers, e pure dei tifosi. Già, i tifosi. Sugli spalti è un tripudio per Roger Federer. Ferrer sembra quasi un parvenu, una parentesi da aprire e chiudere al più presto. Ma il pubblico viene ben presto frenato. David ci crede: dai primi scambi appare chiaro che Federer non è esattamente quello che si è allenato con Polansky. Lo svizzero è falloso: vincenti elargiti al minimo sindacale e troppi errori. Dopo essersi salvato in qualche modo nel secondo gioco, nel quarto cede il servizio alla settima palla break concessa. Ferrer ringrazia e si porta, quasi passeggiando, sul 4 a 1. Potrebbe tremare, potrebbe rovinare tutto. E al momento di servire per il 5 a 2 fa e disfa tutto da solo. Sotto 0-40, si riporta a galla, senza che Roger tiri fuori l'ombra di un coniglio dal suo cilindro. Un Roger impalpabile e svogliato. Il pubblico fischia, quasi infastidito. Fastidio che diventa giubilo due game più tardi. Ferrer serve per il set. Sente la tensione, tipica di chi non ha mai vinto contro chi gli sta di fronte. E certamente non lo aiuta a mantenere la concentrazione. E la tensione lo porta a sbagliare. Dopo un dritto in corridoio ecco altre due palle break per Roger. E sulla seconda, c'è l'errore grossolano a rete dello spagnolo. Ma il Federer di oggi è davvero una brutta versione rispetto a quella a cui ci ha abituati quest'anno. Due dritti, davvero di pessima fattura, scaraventati in rete e Ferrer si porta meritatamente a casa il primo set. Le statistiche sono la cartina di tornasole della giornata no. Eppure, allo svizzero, basterebbe poco per riprendere in mano la partita e indirizzarla a suo piacimento.

UN ALTRO SPAGNOLO DA BATTERE
In effetti, nel secondo set il copione sembra cambiare. Federer ottiene subito il break. Lo restituisce, con uno smash giocato in maniera davvero imbarazzante (almeno per lui) e un brutto doppio fallo. Ma è l'ultimo momento di farsa della sua partita. Ritrovato con prepotenza il break, grazie anche ad un Ferrer inesorabilmente calato, il match prende la via di Basilea. Roger pareggia il computo dei set e l'inizio del terzo set è quanto di più disastroso si possa palesare su un campo da tennis. Ferrer inanella un doppio fallo e tre errori non forzati, senza che Roger debba fare assolutamente nulla. Ed è subito break. Lui ringrazia, serve per allungare. E fatica ancora, più del dovuto, per confermare il maltolto. Ferrer ti fa sudare e sanguinare, su ogni palla, di ogni game, di ogni incontro. Lo svizzero si porta comunque sul 2 a 0. E a questo punto sull'incontro scorrono inesorabili i titoli di coda. Finisce 4-6 6-4 6-2. Finisce in maniera anche sin troppo severa per Ferrer. E chissà se ci sarà mai per lui, la diciottesima opportunità. Nella sconfitta, si è guadagnato il rispetto di Federer: “Ho già battuto altri giocatori per 17 volte – ha detto lo svizzero – con alcuni ho giocato 30 o 40 volte, e hanno finito col battermi, come Roddick, Gonzalez e Soderling. Magari li ho battuti dieci volte di fila, poi mi hanno superato. Per questo ho grande rispetto per Ferrer. Gli ultimi match che avevamo giocato erano stati di tre set. Questa statistica è un po' ridicola, lui è un grande combattente. Certe statistiche possono essere un po' strane”. A proposito di statistiche, il suo prossimo avversario sarà un altro da cui non ha mai perso. Un altro spagnolo, pure lui proveniente dai dintorni di Valencia: contro Roberto Bautista Agut ha vinto sei volte su sei, e avrà il vantaggio di trovarlo un po' stanco dopo la maratona contro Gael Monfils. Non sarà il miglior Federer, ma la sorte gli sta dando una mano.

MASTERS 1000 MONTREAL – TERZO TURNO
Roger Federer (SUI) b. David Ferrer (SPA) 4-6 6-4 6-2

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