DJOKOVIC IN CRESCITA
I precedenti dicono 5-0 per Federer, che si è imposto anche l'anno scorso all'Australian Open, unica sfida in uno Slam. “Grigor è un ottimo colpitore – dice Federer – il rovescio a una mano consente sempre un'opzione in più. Chi gioca il rovescio a due mani usa lo slice solo come variazione, mentre per lui sarà un'arma tattica in più. Ogni volta che ci ho giocato ho notato dei miglioramenti, dunque mi aspetto lo stesso lunedì”. Il resto della giornata, a parte l'eliminazione di Gael Monfils nel derby contro Adrian Mannarino, ha rispettato le gerarchie. Djokovic ha schivato le insidie proposte da Ernests Gulbis nonostante un po' di nervosismo in avvio. Un paio di chiamate arbitrali lo avevano spinto a pronunciare un minaccioso “focus!” verso il giudice di sedia Jake Garner. Sotto 4-2 nel primo set, ha raccolto nove giochi consecutivi che hanno messo in ghiaccio la partita. Nella parte bassa l'unico intruso è proprio Mannarino, prossimo avversario di Nole. Le gerarchie sono ben chiare e il tabellone sembra amico del serbo, ben proiettato verso la semifinale con Federer. Da parte sua, Roger dovrà stare attento a Dimitrov e a chiunque uscirà da Raonic-Zverev. Qualche nome nuovo in più nella parte alta, dove sono in gara quattro giocatori a sorpresa, almeno secondo le classifiche. Sarà contento Rafael Nadal, le cui azioni sono ben più solide dopo le ottime sensazioni trasmesse nei primi turni. Ok, con Gilles Muller (suo prossimo avversario) ha perso su questi campi una dozzina d'anni. Ma erano, appunto, 12 anni fa.