L'IMPORTANZA DEL NUOVO COACH
Non aveva fatto i conti con la ragazza che si è innamorata di Barcellona, dove vorrebbe andare a vivere a fine carriera. “Ma la squadra di calcio non c'entra, mi sarebbe piaciuta a prescindere. Ormai ho visitato tutto, adesso sto scoprendo i dintorni. Adoro andare in spiaggia, al mare. Madrid non mi piace proprio perché non c'è il mare”. Quando ci fu la spaccatura tra Indian Wells e le Williams, lei doveva ancora compiere 4 anni. Non può ricordare, forse non si è neanche documentata. Meglio, così ha potuto giocare senza il peso della storia. Ha bruciato per due volte un break di vantaggio nel primo set, perdendolo 6-4. Ha rischiato di fare un pasticcio anche nel secondo, quando si è fatta riprendere da 3-1 a 3-3. Il match è girato sul 4-3, quando ha vinto un eterno game di 21 punti che l'ha portata sul 5-3. Nel terzo è stata brava a non disunirsi quando Venus ha prodotto il massimo sforzo in avvio (2-0). Tra uno scambio spettacolare e l'altro, era ormai chiaro che il match si sarebbe deciso al fotofinish. Dasha ha rischiato di perdere quando ha servito sul 4-5 e si è trovata 0-30, peraltro con un gravissimo errore nei pressi della rete. Sul punto successivo, Venus sparacchiava una risposta su una seconda palla e il match cambiava volto. La russa vinceva 11 degli ultimi 12 punti e chiudeva al secondo matchpoint, mettendosi le mani sul viso, incredula. D'altra parte veniva da una stagione difficile, in cui non c'erano stati miglioramenti significativi. Il sodalizio con coach Philippe Dehaes sta dando i frutti sperati, peraltro per la gioia del pubblico: i loro “coaching” sono molto divertenti e promettono di diventare gli eredi di quelli – mitici – tra Francesco Cinà e Roberta Vinci. Il belga si esprime con concetti molto chiari, quasi elementari, e cerca l'immediato feedback della sua giocatrice. Che arriva, convinto. In finale, Dasha cercherà di azzannare il secondo titolo in carriera dopo quello di Charleston 2017. Gli Stati Uniti le portano bene: “Ma non ho mai pensato di venire ad abitarci, ci passo già 3-4 mesi all'anno per i tornei. Preferisco stare in Europa”. O meglio, a Barcellona, dove può divorare i suoi piatti preferiti (paella, jamon, tapas) mentre osserva le magie di Andres Iniesta. Ci sarebbe anche il vino catalano “ma io devo ancora compiere 21 anni!” ha scherzato. Le piace farlo, ma solo fuori dal campo.
WTA PREMIER MANDATORY INDIAN WELLS – Semifinale
Daria Kasatkina (RUS) b. Venus Willams (USA) 4-6 6-4 7-5