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La più grande sfida di Serena riparte da Indian Wells

La carriera di Serena riparte dallo stesso torneo che ha boicottato per 14 anni. In passato, ha dimostrato di tornare più forte dopo mille acciacchi e infortuni, ma rientrare dopo la maternità è ancora più complicato. Troverà la motivazione necessaria? L'esordio potrebbe arrivare nel giorno della Festa della Donna.

Correva l'anno 2009 quando il dominio di Serena Williams sembrava arrivato al capolinea. Aveva problemi fisici di vario genere: schiena, caviglia, quadricipiti... e le capitò un fatto inedito: perdere quattro partite consecutive. Come se non bastasse, arrivò al Roland Garros e perse nei quarti, mettendo fine a una serie di 18 vittorie di fila nei tornei del Grande Slam. Tuttavia seppe riprendersi, e la vittoria a Wimbledon diede il via a un ottimo finale di stagione, che le consentì di chiudere l'anno al numero 1. Nel 2010, un problema a una gamba l'ha tenuta fuori dal circuito per qualche mese. Negli anni successivi, ha avuto problemi a ginocchia, caviglia e schiena. Tuttavia, è sempre riuscita a tornare più forte che mai. Nel corso degli anni, al pari di Roger Federer, è diventata un esempio di longevità e ha avanzato la sua candidatura ad essere considerata la più forte giocatrice di sempre. Dei suoi 23 Slam, dieci sono arrivati dopo il 30esimo compleanno. Adesso Serena è chiamata all'ultima rinascita, la più difficile. Al netto di esibizioni e di un doppio (a risultato acquisito) giocato in Fed Cup, il suo grande rientro è previsto per il BNP Paribas Open di Indian Wells. Potrebbe rientrare l'8 marzo, giorno della Festa della Donna, e avrebbe un certo valore simbolico, specie per chi ha sempre combattuto per i diritti delle minoranze e delle categorie più deboli. Non ultima, la splendida lettera che ha scritto qualche settimana fa, in cui ha raccontato il suo travaglio post-parto e ha lanciato un appello per dare una mano a Unicef. Adesso, tuttavia, si torna a parlare di tennis. E ci si domanda se potrà tornare in cima.

LE DIFFICOLTÀ DI UNA MADRE
“Non sarà una cosa facile – ha detto Rosie Casals, ex grande giocatrice – sarà interessante vedere se ci metterà lo stesso impegno e motivazione”. Non sarà la prima volta che una giocatrice torna nel tour dopo essere diventata madre. L'ultima è stata Kim Clijsters, ma prima di lei c'erano state Evonne Goolagong Cawley e Margaret Court, attualmente detentrice del record di Slam. Quando rimase incinta per la prima volta nel 1971, molti pensarono che si sarebbe ritirata. Invece, motivata dal desiderio di diventare la prima mamma numero 1, nel 1973 a vinto tre Slam ed è tornata in cima. Come se non bastasse, nel 1975 ha vinto lo Us Open dopo la nascita del secondo figlio. Indubbiamente, la maternità cambia la vita di una donna. A Indian Wells è di casa Nicole Castrale, ottima golfista, diventata madre nel 2012. “Per me è stato complicato, mentalmente, lasciare mia figlia e andare ad allenarmi. A volte mi sentivo colpevole, mi trovavo nel campo da golf ma avrei dovuto essere con mia figlia. La cosa più complicata da gestire è stata il senso di colpa, perché sentivo di dover restare sempre con lei”. Un altro aspetto complicato è stata l'organizzazione dei viaggi e della routine nel momento in cui ha iniziato a viaggiare con la figlia, quando aveva appena 5 mesi di età. “C'è voluto un grande aiuto e sostegno da parte del mio team”. Indian Wells non è certo una trasferta complicata per Serena Williams, visto che si trova a due ore d'auto dalla sua abitazione a Los Angeles. Il marito Alexis Ohanian e la figlia Olympia dovrebbero essere al suo fianco.

OBIETTIVO MARGARET COURT
Per lei sarà un secondo “comeback” a Indian Wells dopo quello del 2015, in cui è tornata dopo un boicoattaggio di 14 anni per i fischi – a suo dire razzisti – nell'edizione del 2001. Tre anni fa, il suo ingresso in campo fu accompagnato da un'ovazione di 57 secondi. Probabilmente, accadrà anche quest'anno. Il computer WTA le garantirà la classifica protetta, ma non un posto tra le teste di serie: per questo sarà obbligata a giocare il primo turno. Se da un lato, 15 mesi di stop fanno perdere il ritmo, dall'altro possono togliere la pressione delle routine e rinfrescare un motore usurato da quasi 20 anni di professionismo. Roger Federer si è fermato per sei mesi, poi è tornato più forte di prima. “Roger ha dimostrato che l'età non è un problema: ciò che conta è il modo in cui la si gestisce”. Tommy Haas è il direttore del torneo e ricorda che la nascita delle sue figlie gli ha dato una viva motivazione. “Per me è stato così, ma non sono andato nemmeno lontanamente vicino a quello che ha ottenuto Serena. Per questo, la sua voglia di riprovarci merita soltanto ammirazione”. Una delle spinte principali, per Serena, è l'obiettivo di raggiungere e superare i 24 Slam di Margaret Court. Voleva già provarci in Australia, ma ha dato forfait perché era in ritardo di condizione. Ci saranno tante difficoltà e un po' di ruggine da rimuovere, ma la sensazione è che l'impresa sia possibile. “Vuole ancora essere la migliore – ha concluso la Casals – fisicamente ne è capace. Beh, sono convinta che ce la possa fare”. Sarà una sfida molto, molto affascinante.

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