Correva l'anno 2009 quando il dominio di Serena Williams sembrava arrivato al capolinea. Aveva problemi fisici di vario genere: schiena, caviglia, quadricipiti... e le capitò un fatto inedito: perdere quattro partite consecutive. Come se non bastasse, arrivò al Roland Garros e perse nei quarti, mettendo fine a una serie di 18 vittorie di fila nei tornei del Grande Slam. Tuttavia seppe riprendersi, e la vittoria a Wimbledon diede il via a un ottimo finale di stagione, che le consentì di chiudere l'anno al numero 1. Nel 2010, un problema a una gamba l'ha tenuta fuori dal circuito per qualche mese. Negli anni successivi, ha avuto problemi a ginocchia, caviglia e schiena. Tuttavia, è sempre riuscita a tornare più forte che mai. Nel corso degli anni, al pari di Roger Federer, è diventata un esempio di longevità e ha avanzato la sua candidatura ad essere considerata la più forte giocatrice di sempre. Dei suoi 23 Slam, dieci sono arrivati dopo il 30esimo compleanno. Adesso Serena è chiamata all'ultima rinascita, la più difficile. Al netto di esibizioni e di un doppio (a risultato acquisito) giocato in Fed Cup, il suo grande rientro è previsto per il BNP Paribas Open di Indian Wells. Potrebbe rientrare l'8 marzo, giorno della Festa della Donna, e avrebbe un certo valore simbolico, specie per chi ha sempre combattuto per i diritti delle minoranze e delle categorie più deboli. Non ultima, la splendida lettera che ha scritto qualche settimana fa, in cui ha raccontato il suo travaglio post-parto e ha lanciato un appello per dare una mano a Unicef. Adesso, tuttavia, si torna a parlare di tennis. E ci si domanda se potrà tornare in cima.