DIFFERENZA TRA MAESTRO E COACH
Martin Blackman, ex buon giocatore che oggi si occupa del settore tecnico, spera che si possa ritrovare un attenzione al tennis giovanile come accadeva negli anni 80, e che “per qualche ragione” si è persa a partire dagli anni 90. D'altra parte, i risultati del 21esimo secolo sono lì, impietosi, a raccontarci cosa è successo. Lendl non è il solo coach del team: ovvio, visto che si occupa anche di Murray. La supervisione quotidiana dei ragazzi è affidata a Sylvain Guichard e Leo Azevedo, che però è stato sostituito da Dean Goldfine (ex coach di Roddick). Tuttavia, Lendl si presenta diverse volte all'anno per sessioni di 7-10 giorni. Ivan è molto fiducioso: a suo dire, i ragazzi sono molto in gamba. “Altri coach sono più attrezzati per il lavoro quotidiano, ma loro sono molto interessati ad apprendere dalla mia esperienza, dalla mia conoscenza delle varie situazioni di gioco. Ricordatevi che c'è molta differenza tra un maestro e un coach. Il maestro ti insegna a tirare dritto e rovescio, il coach ti insegna a usare le qualità nel modo migliore”. Il team originario contava su otto ragazzi, ma due di loro sono andati all'Università, rimandando i sogni da professionista. Brandon Holt (figlio di Tracy Austin) E J.J. Wolf. Ha abbandonato il progetto anche Sebastian Korda, figlio del mitico Petr, che ha scelto di lavorare esclusivamente col padre. Sono dunque rimasti, oltre a Kypson, Sam Riffice, Oliver Crawford, Gianni Ross e Vasil Kirkov. Il progetto è a lungo termine, nessuno vuole mettere fretta a questi ragazzi.