L'IMPORTANZA DELLE SENSAZIONI
Chiunque conosce Isner ne parla con toni entusiastici. È il classico bravo ragazzo, quello che ogni madre vorrebbe per la propria figlia. Non gioca un tennis spettacolare, ma il suo approccio al lavoro è ammirevole. “I miei ultimi risultati dimostrano che nel tennis, così come in qualsiasi altro sport, puoi sembrare in crisi e fuori fase, ma se continui a crederci e a tenere il passo, pensando che il meglio debba ancora venire, le tue aspirazioni diventeranno realtà. È stato certamente il mio caso in questi giorni”. Questo improvviso cambiamento ha una ragione: ha passato parecchio tempo con i suoi coach, Rene Moller e David Macpherson, per cercare di capire cosa non avesse funzionato nei match equilibrati. Basti pensare che prima di Miami aveva giocato dieci tie-break, vincendone appena tre. Una percentuale in controtendenza rispetto a una carriera che si è basata su un braccio glaciale nei momenti importanti. “A testimonianza di come molte risposte si trovino in mezzo alle orecchie” ha detto, felice per le sensazioni che sta avvertendo sul campo da tennis. “Se riuscissi a mantenerle e a fissarle, sarebbe tutto molto più facile. In fondo basta prendersi cura del servizio, tirare i colpi e rilassarsi. È molto più difficile giocare quando sei teso e hai il gomito bloccato. In questi giorni mi sto divertendo”. Ecco la parola magica: divertirsi. Sarà pure sempre un lavoro, per questi iper-professionisti. Tuttavia, il tennis continua a rimanere un gioco.
ATP MASTERS 1000 MIAMI – Quarti di Finale
John Isner (USA) b. Hyeon Chung (COR) 6-1 6-4
Juan Martin Del Potro (ARG) b. Milos Raonic (CAN) 5-7 7-6 7-6