PARIOLI CI HA REGALATO UNA PARTITA
Il CC Aniene è la squadra più forte e – soprattutto – meglio assemblata. A costo di essere ripetitivi, ribadiamo che le attuali norme della Serie A1 non sono condivisibili. Obbligare i circoli a schierare due elementi del vivaio in ogni singola partita (ove per “vivaio” si intendono tesserati - attenzione: tesserati, non effettivamente militanti - nel circolo per almeno due anni nelle categorie giovanili, fino agli Under 16) abbassa notevolmente il livello degli incontri. Per vincere il campionato, dunque, ci vuole un mix tra fortuna, bravura e pianificazione. L'Aniene è stato bravissimo perché soltanto 5-6 anni fa sembrava la big maggiormente penalizzata. Invece hanno trovato e valorizzato due gioielli come i Berrettini Brothers: se la crescita di Jacopo è stata lineare, quella di Matteo è stata addirittura sontuosa. Era lui il numero 1 di un team che può contare su Bolelli, Quinzi e Caruana (quest'ultimo, tennisticamente americano, è addirittura schierabile come elemento del vivaio). E allora hanno presentato una squadra senza punti deboli e forte anche in doppio, con specialisti come Bolelli e Cipolla. La finale, dunque, poteva essere una mattanza. Invece è stata una partita: il TC Parioli è stato guidato da uno strepitoso Miljan Zekic, unico straniero presente. Prima ha battuto Berrettini, poi si è preso il punto del doppio insieme a Moroni. Il più grande successo del Parioli è stato proprio questo: seminare il dubbio che la partita potesse prendere un'altra direzione. Ma il sogno si è spento quando Fago ha messo fuori l'ultima volèe. Nel complesso, è stata una discreta finale: la sconfitta di Berrettini con Zekic preoccupa il giusto, non fosse che Matteo è in piena preparazione per il 2018 e viene da una stagione ben più faticosa del previsto. Jacopo Berrettini e Cipolla hanno fatto valere la maggiore adattabilità al duro rispetto a Bessire e Moroni, che pure erano stati molto preziosi nel corso del campionato, mentre Bolelli non poteva perdere contro Matteo Fago, forse un po' sacrificato nel ruolo di numero 2. Se vorrà puntare allo scudetto, il Parioli ha buoni margini di miglioramento. Zekic è stato una sorpresona, ma forse avrebbero bisogno di uno straniero un po' più competitivo e un italiano di valore che dia una buona disponibilità. Ipotizzando che Moroni e Bessire miglioreranno, e senza dimenticare il talentuoso Corrado Summaria (assente quest'anno), potrebbero presentarsi ancora più forti.