RESET
Hanno qualcosa in comune, Jelena e Camila. In primis uno stile di gioco che non conosce la pazienza. Per loro non esiste l'attesa, la costruzione del punto. Esistono soltanto colpi definitivi. Vincenti o no, dipende da mille cose. Nelle due settimane di Parigi, il mondo della Ostapenko si è chiuso in 23,77 metri di terra rossa. A Wimbledon sta soffrendo: sia Sasnovich che Abanda l'hanno costretta al terzo set, ma alla fine l'ha spuntata lei, forte di quell'aura conquistata a Parigi, che l'ha marchiata a vita, un bollino qualità, come se avesse un quindici di vantaggio a ogni game. La Giorgi potrà fare altrettanto? Le potenzialità ci sono: l'erba sembra cucita addosso al suo tennis, costruzione artigianale di potenza e atletismo. Ma senza continuità, Camila è rimasta una specialista nelle corse di un giorno, mentre nelle gare a tappe non è mai stata il lizza per la “generale”. Il suo vantaggio, per riuscirci stavolta, risiede nell'approccio mentale. Guido Pella, recente vincitore al Challenger di Milano, sostiene che il tennis non premi le persone intelligenti. Pensano troppo, hanno in testa mille soluzioni e creano confusione. La Giorgi ha il vantaggio di avere in mente le 2-3 cose che sa fare (peraltro benissimo), tanto da rifiutare anche il tanto discusso “Piano B”. Nel complesso è un male (così come è un male il groviglio psicologico in cui si era infilato Pella), ma sull'erba può essere un vantaggio. Sui prati paga l'istinto, la giocata senza ragionamenti. Camila, in questo, è maestra. E poi ha un enorme vantaggio: dimentica al volo tutto quello che succede, nel bene e nel male. Lo ha dimostrato contro la Keys, dopo aver bruciato quattro matchpoint nel tie-break del secondo set, perso 12-10 dopo che la partita aveva regalato un solo break fino al 6-4 3-3. Poi siamo entrati nel disordine, nella monetina, nella tombola. E' uscito il numerino della Keys: quando si pensava che Camila avrebbe pagato il conto, o che il match sarebbe stato sospeso per oscurità, la Giorgi ha espresso il suo miglior tennis. Chapeau.