“HO GIA' RISPOSTO A QUESTA DOMANDA” - Tutti sostengono, con buone ragioni, che Alexander Zverev diventerà numero 1 del mondo. Nel modo di rispondere ai giornalisti, tuttavia, deve ancora affinarsi. Ad esempio, ama sottolineare quando una domanda gli è già stata fatta. Lo ha fatto addirittura tre volte dopo il successo su Isner. Ha addirittura anticipato la domanda del cronista (Simon Briggs), che – parole sue – voleva domandargli se sentisse maggiore pressione in virtù del suo nuovo status. “Non devi sentirti nervoso se hai fatto le cose per bene – dice Zverev – se non hai fatto stupidaggini la sera prima o hai saltato un allenamento, scendi in campo e giochi tranquillo. E io so cosa ho fatto durante la off-season”. Il tedesco ha poi manifestato un pizzico di disappunto (più con il linguaggio del corpo che con le parole) quando è dovuto tornare sull'argomento del “doppio Masters” (la possibilità di giocare sia a Milano che a Londra), e quando gli hanno chiesto un parere sulle modifiche regolamentari delle Next Gen ATP Finals. Sul merito avrebbe ragione (qui andrebbe aperta una riflessione sull'enorme numero di conferenze stampa che, giocoforza, riduce la qualità delle domande), ma crediamo che ci sia modo e modo di rispondere. Migliorerà anche in questo, ne siamo certi.
IL VUOTO DELLA PLAYERS LOUNGE – La rubrica si chiama “A spasso per il Foro Italico”, ma nelle ultime giornate è dura raccogliere spunti passeggiando per Viale delle Olimpiadi, giacché tutto si riduce ai match e alle parole raccolte sul Campo Centrale. Il resto dell'impianto inizia a vivere un clima di smobilitazione: nei campi secondari si gioca il Masters di Quarta Categoria, idea interessante ma che – ovviamente – attira solo i diretti interessati. Per il resto, a parte uno smash completamente steccato da Pierre Hugues Herbert (dal campo 5, la pallina è finita nel Villaggio Ospitalità: impresa notevole, ve lo assicuriamo), una calma via via sempre più piatta. Un buon esempio è la players lounge, laddove i giocatori trascorrono i tempi morti tra chiacchiere, TV, calciobalilla, ping pong e biliardo: nei giorni scorsi era un ritrovo di vite, razze, umanità diverse. Sabato mattina c'era giusto Raemon Sluiter, allenatore di Kiki Bertens, che attendeva la fine di un violento acquazzone prima che la sua allieva scendesse in campo. Insieme a lui, il fidanzato di Kiki. Presente anche Luca Boschetto di Sky Sport, intento a sincerarsi delle condizioni del campo e delle previsioni meteo, per capire quando salire in cabina per commentare la prosecuzione di Djokovic-Del Potro e la prima semifinale, Zverev-Isner. Avesse continuato a piovere, si era già attrezzato con un bel po' di letture. E' andata bene: il programma si è svolto quasi regolarmente.