SQUADRA RIMANEGGIATA
La più “esperta” è Alison Riske: ha giocato appena tre partite, con un bilancio di una vittoria e due sconfitte. Tra l'altro, le due sconfitte risultarono decisive per due successi dell'Italia (nel 2014 a Cleveland, nel 2015 a Brindisi). Lo scorso anno, invece, ha battuto Andrea Petkovic al primo turno contro la Germania. Non è difficile immaginare le ragioni che hanno generato tutti questi forfait: se le sorelle Williams hanno ormai archiviato la Fed Cup, il mix tra collocazione in calendario e logistica sembra essere stato decisivo per Stephens e Keys. La prima è reduce dalla finale al Masters e vorrà prendersi un po' di vacanza, mentre la seconda è impegnata in questi giorni al WTA Elite Trophy, ben più remunerativo. Giocare a metà novembre, a stagione ampiamente terminata, può essere accettabile a due passi da casa, non certo a migliaia di chilometri di distanza. E allora Kathy Rinaldi ha attinto laddove poteva: nell'entusiasmo delle esordienti. La Collins si è scoperta competitiva nel 2018, mentre la giovane Kenin viene da una buona stagione, culminata con il terzo turno allo Us Open, in cui ha giocato alla pari proprio con Karolina Pliskova. Sarà stato quel match, forse, a convincere la capitana a darle una chance. Un'altra ragione dei tanti forfait americani può essere un pizzico di appagamento dopo il successo dell'anno scorso. Non è la prima volta che gli Stati Uniti giocano una finale con un team rimaneggiato: nel 2009, a Reggio Calabria, si presentarono con Melanie Oudin e Alexa Glatch, mentre l'anno successivo, a San Diego, cedettero all'Italia con una giovanissima Vandeweghe e Bethanie Mattek Sands, all'epoca schierata in singolare.
FED CUP 2018 – FINALE
Repubblica Ceca – Stati Uniti (02 Arena, Praga, cemento indoor)
REPUBBLICA CECA: Petra Kvitova, Karolina Pliskova, Katerina Siniakova, Barbora Strycova (cap. Petr Pala)
STATI UNITI: Danielle Collins, Sofia Kenin, Alison Riske, Nicole Melichar (cap. Kathy Rinaldi)