Marco Caldara
28 March 2018

La convenienza (di Nadal) fa di nuovo grande la Spagna

A sette anni dalla sua ultima apparizione nel World Group di Coppa Davis, Rafael Nadal ha detto "sì" alla chiamata per Spagna-Germania. Il maiorchino ha pensato che possa fargli bene giocare qualche match sul rosso, e così alla Plaza de Toros di Valencia si presenterà la miglior Spagna da parecchi anni a questa parte.
La convenienza scovata da Rafael Nadal è sicuramente maggiore dei meriti di Sergi Bruguera, ma per la nazionale spagnola poter contare sul proprio numero uno nei quarti di Coppa Davis contro la Germania equivale comunque a un piccolo miracolo. La notizia del martedì della settimana precedente, come da tradizione dedicato all’ufficializzazione di tutte le convocazioni, è stato proprio il “sì” di Nadal, che a tre mesi abbondanti dal ritiro nei quarti di finale dell’Australian Open ha scelto la nazionale per dare nuovamente il via al suo 2018. Il 31enne di Manacor festeggerà il ritorno sul trono della classifica ATP tornando a giocare un match del World Group di Coppa Davis dopo ben sette anni, dalla finale vinta nel 2011 a Siviglia contro l’Argentina. All’Estadio Olimpico de la Cartuja il maiorchino trascinò l’armada al titolo e si regalò per la terza volta l’Insalatiera, decidendo che con la nazionale poteva (più o meno) bastare così. Da allora, i vari capitani che si sono alternati sulla panchina sono riusciti a coinvolgerlo soltanto tre volte, nel 2013, nel 2015 e nel 2016, due in occasione dei play-off e una addirittura per la trasferta del Gruppo 1 in Danimarca. Il messaggio mandato da Nadal è stato chiaro: se la sua presenza serve a evitare la retrocessione ci può ragionare, altrimenti non se ne parla. Ma stavolta ha pensato bene che valesse la pena fare un’eccezione. L’arrivo in panchina di Bruguera ha ridato vita e ambizioni alla squadra, tanto che a Valencia si presenterà la miglior Spagna da parecchi anni a questa parte, con Carreno Busta, Bautista-Agut, Ferrer e Feliciano Lopez a spalleggiare il loro numero uno. A spingere “Rafa” ad accettare la proposta del capitano sono state un insieme di condizioni favorevoli, in primis il desiderio di giocare qualche match sulla terra battuta, unito alla possibilità di farlo in casa. Un fattore che sembra banale, ma che prima del duello di febbraio a Marbella (contro la Gran Bretagna), gli spagnoli attendevano addirittura dal 2013.
QUALCHE MATCH PUÒ FARGLI COMODO
Dopo i tanti ritiri e forfait collezionati da Nadal negli ultimi sei mesi, quella di disputare un non indispensabile match di Davis può sembrare una scelta azzardata, ma alla vigilia della stagione sulla terra rossa, che per lui resta di gran lunga la più importante dell’anno, la tappa in Davis può dargli una mano a trovare la giusta condizione. Dopotutto, il maiorchino non gioca un match ufficiale da Melbourne e ha ripreso a fare sul serio solamente sette giorni fa, dopo aver ricevuto l’ok del suo medico di fiducia Angel Ruiz Cotorro, visitato la scorsa settimana a Barcellona. Come documentato sui social, il dieci volte Re del Roland Garros (che in Davis ha un bilancio in singolare di 22-1) si sta allenando a buon regime alla sua Accademia di Manacor, e sia allenarsi per qualche giorno con giocatori di altissimo livello, sia giocare qualche partita ufficiale – magari partendo dal doppio di sabato? – non potrà fargli che bene. Volendo, potrebbe anche affrontare Alexander Zverev, che grazie all’intercessione di Boris Becker ha accettato ancora una volta la convocazione di Michael Kohlmann, che potrà contare anche su Kohlschreiber, Struff, Marterer e Puetz. “Abbiamo un ottimo team e dopo qualche anno abbiamo ritrovato anche un doppio competitivo – ha detto Zverev da Miami –, ma contro la Spagna sulla terra sarà durissima. Partiremmo favoriti in tanti match, ma non contro Nadal. Nessuno è favorito sul rosso contro di lui. Mi auguro almeno di obbligarlo a lottare nell’ultima giornata”. Il clima sarà quello ideale per una gran battaglia, e anche il palcoscenico farà la sua bella parte, visto che si giocherà alla Plaza de Toros di Valencia, con la RFET che ha deciso di dare continuità a una tradizione inaugurata nel 2004. La prima arena per la tauromachia utilizzata per il tennis era stata quella di Palma di Maiorca, poi è toccato anche ad Alicante, Madrid, Marbella, Logrono e Cordoba, e ora sarà la volta di quella valenciana. Con Nadal come ospite d’eccezione.
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