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La bancarotta di Boris Becker

Un tribunale londinese dichiara il fallimento dell'ex campione tedesco per non aver onorato un debito (6 milioni?) con una banca privata. I suoi avvocati avevano chiesto un rinvio di 28 giorni per poterlo onorare, ma la giudice lo ha negato. “Mi sembra che sia un uomo con la testa sotto la sabbia”.

La storia dello sport è colma di atleti che non hanno saputo gestire i guadagni, trovandosi poi in difficoltà economiche. Ha sorpreso, tuttavia, la recente dichiarazione di bancarotta che ha colpito Boris Becker proprio a Londra, laddove ha raccolto alcuni dei suoi più importanti successi (si è aggiudicato per tre volte il torneo di Wimbledon). A decretare il suo fallimento è stato un giudice che lo aveva visto giocare, dal vivo, proprio nel Centre Court di Wimbledon. Gli avvocati di Becker hanno provato a chiedere un'ultima chance per evitare la bancarotta del loro assistito, che aveva un debito di lunga data con i banchieri privati “Arbuthnot Latham & co.”. Tuttavia, Christine Derrett (preposta al giudizio) ha dichiarato “con rimpianto” che “non esistono prove credibili su un immediato pagamento del debito”, dunque ha rifiutato di concedere i 28 giorni di rinvio chiesti dai legali. “Sono le 11.23 del mattino e faccio questa dichiarazione di fallimento. Becker? Ho l'impressione che sia un uomo con la testa sotto la sabbia”. Secondo alcune indiscrezioni, il debito ammonterebbe a circa 6 milioni di euro.

“DOVEVA PENSARCI PRIMA”
​L'applicazione fallimentare è stata portata avanti dai banchieri perché la faccenda si trascinava da quasi due anni. Gli avvocati hanno sostenuto che Becker potesse ripianare il debito tramite un accordo di rifinanziamento, ottenibile tramite la vendita di una proprietà a Palma de Maiorca. L'ex campione tedesco riteneva che l'accordo potesse essere approvato da una banca spagnola entro circa un mese, e dunque ottenere la liquidità necessaria. L'avvocato John Briggs, che rappresenta Becker, ha detto: “Non voglio giocare in tribunale. E' chiaramente nell'interesse della banca che ci sia il rifinanziamento”. Quando hanno fatto presente alla Derrett che oggi Becker – tra le varie cose – fa il commentatore televisivo, lei ha detto di ricordare di averlo visto giocare sul Centre Court di Wimbledon. “E questo, probabilmente, la dice lunga sulla mia età”. L'avvocato ha poi replicato dicendo che un personaggio come Becker non trae certo beneficio dal fallimento, che anzi potrebbe avere un effetto negativo sulla sua immagine. “Avrebbe dovuto pensarci prima - è stato risposto - non capita spesso che una persona abbia un debito da ottobre 2015, c'è proprio l'impressione che abbia la testa nella sabbia”. Negli ultimi tre anni, Boris Becker ha allenato Novak Djokovic, ma la partnership è terminata a fine 2016. Tra le sue attività c'è anche quella di commentatore televisivo: durante il Roland Garros, ha fatto l'opinionista per Eurosport, mentre per Wimbledon collaborerà con la BBC. Becker non era presente all'udienza.

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