GRAN SERVIZIO E SCAMBI BREVI
Vincitore a Brisbane (primo titolo in casa), l'australiano è al suo terzo torneo stagionale (a cui va aggiunta la Davis), il primo fuori dal suolo australiano. Nick non impazzisce per i viaggi, gli piacerebbe avere qualche torneo in più dalle sue parti, ma a Miami si sente di casa. Ha vinto 10 partite su 12 e lo ha confermato nei 66 minuti contro Fognini, in cui non ha concesso neanche palle break, trasformandone tre su cinque nonostante Fognini abbia raccolto un'ottima percentuale con la prima palla (18 su 21). Fabio era più vulnerabile con la seconda, mentre l'australiano era molto aggressivo su tutti i colpi. Conoscendo le notevoli doti atletiche di Fognini, ha impostato la partita con semplicità: spingere a più non posso per accorciare gli scambi. “Sapevo che sarebbe stata dura, Fognini ha molti assi nella manica ed è un giocatore imprevedibile – ha detto Kyrgios – sapevo che avrei dovuto servire bene, essere aggressivo e tenere gli scambi brevi. Quando Fognini prende il ritmo, può essere molto pericoloso”. L'unico momento di incertezza è arrivato sul 6-3 3-2, quando si è innervosito per una chiamata invertita e ha concesso a Fabio di arrivare ai vantaggi, ma si è tolto dai guai con il servizio, peraltro tirando una seconda palla a quasi 190 km/h. Con i Fab Four già eliminati (Federer, Djokovic) o ancora in officina (Nadal, Murray), il Miami Open è aperto a qualsiasi soluzione, ma Kyrgios può guardare con ottimismo i prossimi match. Continuando così, è certamente tra i favoriti. Nel clan Fognini, alle spalle di coach Franco Davin, c'era Corrado Barazzutti. L'eliminazione del ligure gli facilita le cose in vista di Italia-Francia di Davis, soprattutto in virtù di quanto successo l'anno scorso. Impegnato a Miami fino a 6 giorni prima della trasferta a Charleroi, Fabio fu vittima di un problema fisico che gli impedì di giocare. Stavolta ci sarà e per l'Italia è una grande notizia, perché un eventuale piazzamento in semifinale passerà dalla sua racchetta, tenendo conto che Seppi rientrerà proprio a Genova dopo la canonica iniezione, e Lorenzi ha ripreso in questi giorni da un Challenger dopo aver dato diversi forfait per un problema a un piede. Gli altri non hanno la qualità e/o l'esperienza necessaria. Fognini lascia per strada 315 punti ATP, ma non è grave. Dopo la Davis arrivano i tornei sul rosso e avrà tante occasioni per riprendersi il bottino. Sarà necessario trovare continuità e non sbagliare i tornei più importanti.