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Riccardo Bisti
02 November 2018

Kyrgios, cosa dici? “Ho avuto un 2018 decente”

Nominato per i Canberra Sports Awards, l'australiano ha parlato di generici “problemi fuori dal campo” e “infortuni” che gli avrebbero impedito di avere una stagione di livello. “Ma è comunque stata decente”. Il problema è che si avvicina ai 24 anni e non ha ancora trovato il modo giusto di vivere il professionismo. È sceso al numero 38 ATP.

Indietro come i gamberi. Bastano quattro parole, crude ma reali, per descrivere la parabola di Nick Kyrgios. Anche se non era ancora stato varato il progetto Next Gen, l'ATP è partita da lui per provare a “svecchiare” il circuito con la costruzione di nuovi personaggi. E l'australiano aveva tutto: talento, irriverenza, origini esotiche e un passaporto che - nel tennis – fa mettere sull'attenti. Fino al 2016, la sua crescita è stata notevole. Numero 52 ATP a fine 2014, numero 30 nel 2015, poi numero 13. Ci si aspettava la consacrazione, poi qualcosa si è inceppato in un motore potente ma supportato da una carrozzeria fragile e da una testa ancora meno adeguata alle esigenze del tennis professionistico. Non è ammissibile che un giocatore del suo livello scelga l'autogestione, senza rivolgersi a un coach. Il progetto con Sesbastien Grosjean è franato, poi c'è stata la boutade legata a James Cerretani. Per prendere in giro i giornalisti, un mesetto fa aveva detto che il doppista americano era il suo nuovo coach. Un fatto incredibile, senza precedenti. Lo scorso anno aveva chiuso il 21esima posizione: molti gli avevano concesso il beneficio del dubbio, dell'assestamento fisiologico. Invece Nick ha giocato una pessima stagione, almeno per i suoi standard. La vittoria a Brisbane nella prima settimana dell'anno è rimasta l'unica. Aveva grandi ambizioni in Australia, ma si è bloccato negli ottavi contro Dimitrov (nella miglior partita stagionale del bulgaro), poi ha combinato un disastro dopo l'altro. I suoi migliori risultati, da febbraio in poi, sono state le semifinali a Stoccarda e al Queen's. Inaccettabile.

VERSO I CANBERRA SPORTS AWARDS
La classifica è franata al numero 38, alle spalle di giocatori senza il suo talento. E si è fatto superare da Alex De Minaur e John Millman nella classifica nazionale. Terminata la stagione in anticipo per un problema al gomito, è riapparso in questi giorni nella sua Canberra, dove ha partecipato alla nomination per il premio che sancirà i migliori atleti della Regione. “Non vedevo l'ora di tornare, ero in giro da cinque mesi – ha detto – l'ACT (Australian Capital Territory, ndr) è un piccolo territorio, ma si sta comportando bene dal punto di vista sportivo, questi ragazzi sono molto bravi e spero di conoscerne altri nella serata degli awards”. In questo periodo, si sta allenando sul campo da tennis in modo leggero, preferendo concentrarsi su altre aree in passato un po' trascurate come la preparazione atletica. Chissà se questa lunga pre-season servirà a rilanciarlo. Nel 2019 compirà 24 anni: per un giocatore che pensa di ritirarsi prima dei 30, non c'è ancora molto tempo a disposizione. Non è un mostro di professionalità, ma va detto che la sua spinta umanitaria è apprezzabile. Nei prossimi giorni regalerà un po' di attrezzature e gadget e Lyneham, portando avanti i progetti della NK Foundation, che si occupa di creare luoghi sicuri e favorire l'accesso allo sport dei giovani meno fortunati. La sua comunità dovrà decidere tra lui e altri due atleti per stabilire il miglior sportivo di Canberra nel 2018: gli avversari sono il giocatore di cricket Matthew Floros e il campione di canottaggio Caleb Antil. Ci saranno poi altre categorie, tra cui le donne e gli emergenti. I vincitori saranno premiati durante una serata di gala, prevista il prossimo 30 novembre.

"ADESSO PENSO SOLO A RECUPERARE"
“Ho avuto una stagione piena di alti e bassi – ha detto Kyrgios – ho dovuto affrontare un bel po' di problemi fuori dal campo e ho anche combattuto con un infortunio”. Preoccupa il fatto che sia discretamente appagato della sua stagione. “In realtà ho avuto una stagione decente, non buona come avrei voluto, ma tutto quello che posso fare è riposare, recuperare e prepararmi per l'estate australiana. In questo momento mi godo Canberra, mi manca moltissimo quando sono in giro per il mondo. Mi manca dormire sul mio letto. Oggi non sto pensando neanche all'Australian Open o altre cose. Cerco solo di essere normale”. Mancano due mesi all'avvio della stagione e un po' di relax è accettabile, ma Kyrgios sembra sempre il solito, vive in un mondo tutto suo, in cui la professionalità e – soprattutto – la feroce ambizione sono semplici optional. Nonostante una stagione così così, il suo conto corrente si è arricchito di un milione di dollari (lordi) di soli montepremi, senza contare gli sponsor. Quando superi un certo limite e i soldi non sono più un problema, per andare oltre ci vuole qualcosa in più. Qualcosa di speciale, che parte da dentro. Per adesso, Nick Kyrgios non ha dimostrato di averlo.

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