Kiki Bertens deve ringraziare il mal di schiena che ha colpito Simona Halep. La rumena, numero 1 del mondo, le ha provate tutte per esserci alle WTA Finals di Singapore. Un'ernia al disco, tuttavia, non sparisce in pochi giorni. E così, a poche ore dalla cerimonia, ha annunciato il forfait. Dentro l'olandese, autrice di una stagione incredibile. “Oltre ogni più rosea aspettativa”, si dice in questi casi. Una fortuna che si è meritata e che ha legittimato nell'ultimo match di lunedì, terminato quando a Singapore era abbondantemente passata la mezzanotte: rimediando a un avvio da incubo, ha superato Angelique Kerber col punteggio di 1-6 6-3 6-4, mettendosi in ottima posizione nel Gruppo Rosso. Sia pure con un cospicuo clan al suo angolo, la tedesca si è presentata a Singapore senza coach Wim Fissette. Difficile capire il collegamento tra la recente separazione e un match in cui si è progressivamente spenta, mentre l'olandese (con uno staff di appena due persone, guidato da Raemon Sluiter) è via via cresciuta, facendo valere una grande potenza. L'inizio di partita è stato un incubo per la Bertens. Troppi errori, troppa fretta, la sensazione di inadeguatezza. Sotto 6-1 2-0, ha rifiutato di incollarsi l'etichetta di giocatrice-materasso e, dopo un intervento di Sluiter, ha completamente rovesciato la partita. Ha continuato a sbagliare, per carità, ma aveva sempre in mano il gioco e tanti errori si sono trasformati in colpi vincenti. Aggiudicandosi sei dei successivi sette game, ha allungato la sfida al terzo set. A quel punto il match è entrato in bagarre, ma l'entusiasmo della Bertens ha avuto la meglio sui dubbi della Kerber, all'improvviso incapace di tenere i propri turni di servizio.