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Riccardo Bisti
22 October 2018

Kiki Bertens, l'urlo (di gioia) di una miracolata

L'olandese ha potuto giocare il Masters grazie al forfait di Simona Halep. Dopo aver scontato l'emozione nel primo set, ha fatto valere una gran potenza nel match contro Angelique Kerber, domata alla distanza. Hanno fatto la differenza un paio di game nel terzo set: sembravano perduti, ha finito con artigliarli. La semifinale è a portata di mano.

Kiki Bertens deve ringraziare il mal di schiena che ha colpito Simona Halep. La rumena, numero 1 del mondo, le ha provate tutte per esserci alle WTA Finals di Singapore. Un'ernia al disco, tuttavia, non sparisce in pochi giorni. E così, a poche ore dalla cerimonia, ha annunciato il forfait. Dentro l'olandese, autrice di una stagione incredibile. “Oltre ogni più rosea aspettativa”, si dice in questi casi. Una fortuna che si è meritata e che ha legittimato nell'ultimo match di lunedì, terminato quando a Singapore era abbondantemente passata la mezzanotte: rimediando a un avvio da incubo, ha superato Angelique Kerber col punteggio di 1-6 6-3 6-4, mettendosi in ottima posizione nel Gruppo Rosso. Sia pure con un cospicuo clan al suo angolo, la tedesca si è presentata a Singapore senza coach Wim Fissette. Difficile capire il collegamento tra la recente separazione e un match in cui si è progressivamente spenta, mentre l'olandese (con uno staff di appena due persone, guidato da Raemon Sluiter) è via via cresciuta, facendo valere una grande potenza. L'inizio di partita è stato un incubo per la Bertens. Troppi errori, troppa fretta, la sensazione di inadeguatezza. Sotto 6-1 2-0, ha rifiutato di incollarsi l'etichetta di giocatrice-materasso e, dopo un intervento di Sluiter, ha completamente rovesciato la partita. Ha continuato a sbagliare, per carità, ma aveva sempre in mano il gioco e tanti errori si sono trasformati in colpi vincenti. Aggiudicandosi sei dei successivi sette game, ha allungato la sfida al terzo set. A quel punto il match è entrato in bagarre, ma l'entusiasmo della Bertens ha avuto la meglio sui dubbi della Kerber, all'improvviso incapace di tenere i propri turni di servizio.

PIÙ CORAGGIO, PIÙ AGGRESSIVITÀ
La partita si è decisa in un paio di game. Sull'1-1, interrotta l'emorragia di quattro game persi, la Kerber ha perso un game di servizio dopo essere stata avanti 40-15. In quel modo, ha permesso alla Bertens di continuare a fare gara di testa. I primi sette game del terzo set sono stati altrettanti break, ma la Bertens è ha ricucito l'ottavo, rimontando da 0-40. Lì ha grandi colpe la Kerber, incapace di rimettere in piedi alcuni scambi che solitamente gestisce meglio. Sia pure commettendo qualche doppio fallo di troppo, l'olandese ha cacciato via ogni paura e ha gestito con coraggio gli ultimi scambi. Contro un'avversaria che stava laggiù, ben lontana dalla linea di fondo, ha avuto gioco facile. E l'ultimo schiaffo al volo, vincente, è stato un po' il simbolo della partita. Adesso Kiki sfiderà Sloane Stephens in un match che potrebbe valere l'accesso anticipato alla semifinale. Non sarà troppo diverso: l'americana è fortissima in difesa e cercherà di contenere le sfuriate dell'olandese. Certo, si presenterà con un bel carico di fiducia in più rispetto alla Kerber. Se è per questo, Kiki si sente una miracolata. E in certe situazioni può essere decisivo.... “Sono davvero felice di aver vinto questa partita – ha detto – sono partita piano, ma ho avuto una breve chiacchierata con il mio coach quando le cose non andavano troppo bene. Abbiamo deciso di chiedere qualcosa di più ai miei colpi, di essere più aggressiva, e questo ha funzionato”. Per la Bertens è stata l'undicesima vittoria in stagione contro una top-10, segno che ormai il suo livello è questo. E Singapore non le è sconosciuto: lo scorso anno giunse in finale in doppio, insieme a Johanna Larsson. Ma quest'anno è un'altra cosa.

WTA FINALS - Prima giornata Gruppo Rosso
Kiki Bertens (NED) b. Angelique Kerber (GER) 1-6 6-3 6-4

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