di Roberta Lamagni - foto Getty Images
Da meno di tre settimane Angelique Kerber è la nuova regina del tennis mondiale. Scalzata Serena Williams dopo un dominio durato ben 186 settimane e con il trofeo dello Us Open ancora fresco di lucidatura, per la prima volta in carriera la Kerber affronta la trasferta asiatica da "nemica numero uno".
Nonostante il successo slam a New York fosse il secondo di stagione, con la consacrazione in vetta alla classifica Angelique ha acquisito la consapevolezza di occupare quella posizione con merito. Così, interrogata dall'agenzia di stampa tedesca SDA su cosa sia cambiato nell'ultimo periodo, ha risposto: "sebbene resti la stessa persona, la gente mi riconosce con molta più facilità, richiede autografi e foto. Ognuno vuole qualcosa da me".
Il tour di 8 settimane tra Stati Uniti e Brasile, che le ha restituito una medaglia d'argento ai Giochi e il successo allo Us Open, ha indubbiamente affaticato la giocatrice tedesca, senza però minare la sua programmazione. Sono altri i momenti di difficoltà che la Kerber ricorda ormai con un tenero sorriso, visto che nel 2011, a corto di risultati, confessa che fu seriamente vicina al ritiro dalle competizioni.
"Da inizio anno fino a Wimbledon, raccolsi dieci primi turni e mi dissi che non potevo continuare. Mi diedi tempo fino alla fine dell'anno, occupavo la posizione 92 del ranking. Poi raggiunsi la semifinale allo Us Open e capii che non era una coincidenza e che potevo ottenere molto di più".
Tra gli artefici della costruzione di questa campionessa c'è senza dubbio Torben Beltz, il suo coach. Sguardo furbo, naso sottile e barba sempre più ispida, da quando da New York per scommessa decise di non radersi più fino alla prossima sconfitta... arrivata proprio oggi, contro Petra Kvitova nel Premier di Wuhan.
Ma le scaramanzie di Beltz non finiscono qui "Ho promesso ad Angelique che, dovesse vincere un qualunque altro titolo nel tour asiatico, porterò i baffi per il resto della stagione. Facevo questo genere di cose quando giocavo e mi piace continuare adesso che sono coach"... Kerber permettendo.
