SOGNI REALIZZATI
Benneteau sapeva che il 2018 sarebbe stato il suo ultimo anno, e aveva fissato un obiettivo molto semplice: “Essere fisicamente al 100% in ogni torneo”. Lo scorso anno sentiva di essere agli sgoccioli, poi ha giocato un torneo spettacolare a Parigi Bercy, superando Shapovalov, Tsonga, Goffin e Cilic. E pensare che aveva chiesto una wild card agli organizzatori perché sapeva che sarebbe stata la sua ultima volta a Bercy. “Ho vissuto grandi emozioni, è stato molto speciale vivere quel momento con il pubblico, gli amici, il mio allenatore, mia moglie e mio figlio”. Proprio a Bercy, nel 2009, aveva superato Roger Federer. Come se non bastasse, si è ripetuto quattro anni dopo a Rotterdam. “Ma battere il numero 1 del mondo proprio in casa, a Bercy, è stato speciale”. Il francese non era tra i convocati nella finale di Coppa Davis 2017, però ha contribuito al successo della Francia giocando nei turni precedenti. A proposito di gare a squadre, dopo lo Us Open si concentrerà sul nuovo incarico di capitano di Fed Cup. Tuttavia, trascorrerà molto più tempo in famiglia, con la moglie Karen e il figlio Ayrton, tre anni. “Quando sei un ragazzino e speri di diventare un professionista, sogni di diventare numero 1 del mondo e vincere tanti tornei – sospira Benneteau – poi inizi a giocare i tornei giovanili, i Futures, i Challenger... e ti rendi conto che è duro e complicato arrivare ai massimi livelli. Ho realizzato il mio sogno d'infanzia di vincere la Coppa Davis e diventare un professionista. Forse avrei potuto vincere di più, ma ho sempre fatto del mio meglio, in ogni singola occasione”.