Data l’assenza di tre Fab Four su quattro e tutti gli altri forfait illustri, al Masters 1000 di Parigi Bercy l’attenzione è focalizzata solamente su due punti. Il primo è Rafael Nadal, che si è appena garantito il numero uno a fine anno e punta a conquistare per la prima volta uno dei pochissimi grandi tornei che mancano nel suo palmarès. Il secondo, invece, è la corsa alle ATP Finals di Londra, ormai giunta al capolinea. Con sei qualificati su otto, e David Goffin praticamente certo di volare all’O2 Arena, tutto ruota attorno all’ottavo e ultimo posto, attualmente nelle mani di Pablo Carreno Busta. Lo spagnolo aveva bisogno di un buon risultato in Francia per chiudere i conti, invece è caduto al primo turno e ha dato speranza a tutti gli altri, anche se l’elenco dei pretendenti si fa sempre più corto. Nel mercoledì parigino sono stati tagliati fuori dalla lista Diego Schwartzman e soprattutto Kevin Anderson e Jo-Wilfried Tsonga. Il sudafricano finalista allo Us Open sembrava uno di quelli messi meglio, ma è inciampato contro Fernando Verdasco, mentre il francese ha dovuto dire addio al sogno Masters per colpa di un connazionale, Julien Benneteau. Classifica Race alla mano, sono rimasti in cinque a poter strappare l'ottavo posto a Carreno Busta, ma John Isner, Jack Sock e Roberto Bautista Agut ce la farebbero solo in caso di un clamoroso titolo nell’ultimo Masters 1000 dell’anno. Per questo, salvo miracoli nei prossimi giorni, quella per agguantare in extremis l’ottavo e ultimo posto è diventata una corsa a due, fra Juan Martin Del Potro e Lucas Pouille, entrambi agli ottavi in Francia. Il padrone di casa, reduce dal titolo a Vienna, ha agguantato in extremis una testa di serie grazie al forfait di Federer, e ha il vantaggio di giocare col tabellone che sarebbe stato dello svizzero, ma Del Potro parte con ben 270 punti di vantaggio. Un margine difficile da recuperare.