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Marco Caldara
28 November 2018

Tsonga punta su Bruguera per tornare grande

Scivolato al numero 259 ATP a causa dell'infortunio al ginocchio che l'ha tenuto per mesi fuori dal Tour, Jo-Wilfried Tsonga non molla e rilancia: dal 2019 insieme a Thierry Ascione ci sarà anche Sergi Bruguera. L'ex campione del Roland Garros si dividerà fra la nazionale spagnola di Coppa Davis e il suo nuovo assistito, chiamato a una difficile rinascita.
La recente finale di Coppa Davis ha detto che Jo-Wilfried Tsonga ha ancora tanta strada da percorrere per tornare il giocatore in grado di vincere due Masters 1000 e altri 14 titoli ATP, ma il francese vuole provarci fino in fondo. Per questo, il 33enne di Le Mans ha deciso di aggiungere una figura di spessore ed esperienza al proprio team, affiancando a coach Thierry Ascione (che lo segue già da sei anni) lo spagnolo Sergi Bruguera. Le voci circolavano già da qualche giorno, ma l’ufficialità l’ha data il giocatore questo pomeriggio, con un tweet. “Sono felice di annunciare – ha scritto – che Sergi Bruguera sarà parte del mio team nel 2019. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare insieme a lui e affrontare nuove sfide”. Bruguera è un personaggio piuttosto noto in Francia, sia perché ha vinto per due anni consecutivi il Roland Garros, nel biennio 1993-1994, sia perché dal 2014 al 2017 ha lavorato come coach di Richard Gasquet, aiutandolo a tornare fra i primi dieci giocatori del mondo. Decisivo, nella nascita della nuova collaborazione, il “sì” della RFET, la Federtennis spagnola, che da poco più di un anno ha Bruguera sotto contratto in qualità di capitano del team di Coppa Davis. Visto che la riforma targata ITF-Kosmos ha ridotto a un solo week-end (a febbraio) gli impegni legati alla competizione nell’arco della stagione, Bruguera ha ottenuto il via libera per impegnarsi anche con Tsonga. Un po’ come successo a Corrado Barazzutti, che dal 2019 entrerà a tutti gli effetti a far parte del team di Fabio Fognini, già aiutato talvolta nel corso delle ultime stagioni.
LE PREOCCUPAZIONI DELLA FRANCIA
Il 47enne catalano, ex numero 3 del mondo, avrà un compito tutt’altro che semplice, visto che il lungo stop per l’operazione al ginocchio ha fatto sprofondare Tsonga al numero 259 della classifica ATP, curiosamente un solo posto più avanti – ma con gli stessi 200 punti – di Andy Murray. Significa che “Jo” è obbligato a una difficile risalita, impegnativa anche per uno con i suoi mezzi. Dopo la preparazione invernale l’ex numero 1 di Francia ripartirà a gennaio (o più precisamente il 31 dicembre) dall’ATP 250 di Brisbane, grazie al ranking protetto di numero 34, da utilizzare per un totale di nove settimane a sua scelta. È fuori discussione che possa tornare in fretta fra i primi 100, magari già nel primo spicchio di stagione (si parla di circa 400 punti), ma poi verrà la parte più complicata. Infatti, il livello continua ad alzarsi e – anche se i primissimi restano di un altro pianeta – l’elenco dei giocatori in grado di ambire ai titoli più importanti sembra pronto ad allargarsi. Da non sottovalutare nemmeno l’incognita fisica: nella finale di Coppa Davis sono bastate meno di due ore a ritmo sostenuto per metterlo KO, e obbligarlo a lasciare il campo per una chiacchierata col fisioterapista. Dettagli che a (quasi) 34 anni non si possono trascurare, e non fanno dormire sonni tranquilli agli appassionati francesi. La classifica ATP di fine anno dice che non hanno nemmeno un giocatore fra i primi 25 del mondo, e del quartetto che negli anni ha tirato avanti la baracca il più giovane è Monfils, 33 anni il prossimo settembre. L’augurio è che Pouille possa riprendersi dopo un 2018 da dimenticare, o che da dietro arrivino in fretta i ricambi.
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