Riccardo Bisti
08 December 2017

Jimmy Connors e il rifiuto del CT Bologna

Il prestigioso club bolognese riceve una richiesta di accesso per conto di un anonimo “personaggio famoso”: nel rispetto dei regolamenti interni, l'ammissione viene negata. Peccato che si trattasse di Jimmy Connors, in città per un evento Lamborghini. Più che ironia, la vicenda merita una riflessione: molti circoli hanno modalità d'accesso troppo restrittive.

La faccenda è divertente, ma deve essere trattata nel modo giusto. Secondo quanto riportato dalle pagine bolognesi del Corriere della Sera, il Circolo Tennis Bologna (115 anni di storia, il più importante della città) avrebbe rifiutato di ospitare sui propri campi nientemeno che Jimmy Connors. Messa così, sembra un sacrilegio, perfetto per scatenare ironia e indignazione. A ben vedere, c'è da esprimere solidarietà al povero telefonista del club felsineo, che nei giorni scorsi ha ricevuto una telefonata dal lussuoso Hotel Majestic. Chiedevano la possibilità di far tirare due palle a un ospite “famoso”, che però preferiva restare anonimo. Poiché i circoli tennis, fino a prova contraria, sono associazioni private, chi li gestisce può far entrare chi vuole. E i regolamenti del Circolo Tennis Bologna sono chiari: possono entrare soltanto i soci. Se sei un cittadino privato, senza tessera, niente da fare. O ti associ al club, oppure devi ripiegare altrove. Senza sapere chi fosse il fantomatico “personaggio famoso”, il centralino ha negato l'accesso. E così Connors ha dovuto recarsi in un altro club, il Tennis Club Nettuno, ben contento di ospitare l'ex numero 1 del mondo.

IL REGOLAMENTO DEL CIRCOLO TENNIS BOLOGNA
​Quando escono notizie del genere, si rischia di cadere in bassa demagogia. Semmai è opportuno riflettere sulla natura un po' troppo restrittiva di parecchi circoli italiani, in cui l'accesso è regolamentato da norme e statuti piuttosto severi. Prendiamo il regolamento del Circolo Tennis Bologna: un manuale di oltre 40 pagine in cui sono chiaramente evidenziate le categorie che possono accedere alla sede sociale:

  • Soci in regola con il pagamento delle quote.

  • Invitati dei soci, purché accompagnati dal socio invitante.

  • Soci di altri circoli, con i quali vigono accordi di reciprocità.

  • Figli dei soci fino a 10 anni di età, purché accompagnati dal genitore socio.

Jimmy Connors non rientra in nessuna delle categorie, ed è evidente che la richiesta sia arrivata del tutto inaspettata: ovviamente, qualsiasi socio del club sarebbe stato ben lieto di invitare il vincitore di otto Slam. Tuttavia, lo stesso regolamento del club consente una scappatoia che gli avrebbe consentito di entrare: “Il Consiglio Direttivo ha la facoltà di permettere gratuitamente la frequentazione del Circolo ad autorità e personalità che vengano ritenute di particolare prestigio per il Circolo stesso, alle quali viene riservata una tessera temporanea di ospitalità”. Al CTB sarebbero stati ben contenti di ospitare Connors, ma nessuno sapeva che si trattasse di lui. Mettetevi nei panni del centralino: ricevi una chiamata da un hotel, in cui ti dicono che un presunto “personaggio famoso” vuole entrare nel club, ma non ti dicono chi è. Normale pensare a uno scherzo, o comunque attenersi ai regolamenti del circolo. Connors ha raccontato la vicenda quando ha messo piede al Nettuno, e in poco tempo l'informazione è diventata virale nell'ambiente bolognese. Da lì, il passaggio alla redazione di un giornale era inevitabile. L'articolo, a firma di Fernando Pellerano, si chiude spiegando che lo stesso Andrea Canussi, presidente del CT Bologna, avrebbe chiamato l'hotel domandandosi come fosse stato possibile.

QUELLA RICHIESTA DI ANONIMATO
​Detto che Connors si trova a Bologna per un evento dedicato alla Lamborghini (la presentazione dell'ultimo bolide del marchio del Toro, la "Aventador S Roadster"), è opportuno riflettere sul grado di esclusività imposto da parecchi circoli italiani, soprattutto i più ricchi. Se è corretto tutelare il proprio ambiente, certi regolamenti sembrano fatti apposta per tenere fuori le persone con minori disponibilità economiche. Ed è molto difficile, infatti, che una giovane promessa emerga da un club con modalità d'accesso troppo restrittive. Insomma: sarebbe facile parlare di “brutta figura” del Circolo Tennis Bologna (nei cui quadri dirigenziali troviamo Francesca Menarini, ex presidentessa del Bologna Calcio e oggi anche consigliere regionale della FIT): in realtà, c'è stato un semplice difetto di comunicazione: se proprio c'è un responsabile, si tratta dello stesso Jimmy Connors con la sua richiesta di anonimato. Non crediamo che sarebbe stato bombardato di richieste e/o scocciatori, e tutto questo non sarebbe successo. Che poi le norme di accesso a molti club (non solo il CTB, ma moltissimi circoli italiani) debbano essere riviste... beh, questa è un'altra storia.

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