UNA BUONA CONDIZIONE FISICA
34 anni compiuti il 20 gennaio, è uscito dai top-100 dopo un paio d'anni e adesso ha bisogno di raccogliere buoni risultati per garantirsi l'accesso diretto ai tornei del Grande Slam per il resto del 2018. “Sto migliorando il mio tennis, sento di avere più colpi nel mio bagaglio tecnico – dice Jaziri, a cui è stato intitolato il campo principale del suo club, a Bizerte – ho migliorato il rovescio, ma anche il dritto. E spero che i risultati arriveranno. Il mio tennis è progredito, anche se forse i risultati non lo mostrano, almeno non come mi aspettavo. Ma ci vuole un po' di tempo per vedere i risultati, soprattutto quando cambi qualcosa nel tuo tennis. In questo momento sto lavorando duro, viaggiando per i tornei insieme al mio coach e al mio preparatore atletico”. Una risposta indiretta alla famosa frase di Goran Ivanisevic, che qualche anno fa ne esaltò il talento ma non la professionalità: “È numero 70 ATP nonostante non si alleni e non vada in palestra”. Il nuovo Jaziri è più attento alla preparazione atletica ed è convinto di aver raggiunto una buona forma fisica. “In modo tale da rendere meglio in partita e allungare la mia carriera. Inoltre mi aiuterà a recuperare in modo più efficace tra un match e l'altro”. In questo momento è seguito dal francese Cristophe Freyss, che in passato aveva avuto una breve esperienza con Roger Federer. Il tunisino ha ammesso che non è stato semplice digerire il calo in classifica (il 15 gennaio è uscito dai top-100 dopo due anni), ma è convinto di risollevarsi, anche perché adesso è forte di una motivazione in più: un figlio. Da quando è padre del piccolo Malek Jr. è convinto di poter tornare su ottimi livelli, come peraltro è capitato a diversi giocatori dopo la paternità. Il bambino ha quasi due anni: “Ha già afferrato le mie racchette da tennis e mi chiama. Mi guarda giocare: ovviamente non capisce cosa sta succedendo, ma mi vede correre ed è contento. Spero di continuare ad essere una fonte di felicità per lui”.