Invasione tecnologica...o no?

Non soltanto i dati a disposizione dei coach per verificare la traiettoria dei colpi e l'esatto punto d'impatto: SAP sta studiando sensori che possano dare informazioni sullo stato fisico delle giocatrici. Ma non tutte sono d'accordo: potrebbero limitare i movimenti.  

La tecnologia è inarrestabile e non si ferma più. Negli ultimi anni abbiamo visto un proliferare sensori, racchette intelligenti, occhiali con telecamera incorporata e diavolerie varie. Oggi il tennis professionistico è pronto a fare un passo in più. Dopo l'introduzione di Occhio di Falco e le statistiche degli incontri messe a disposizione degli allenatori tramite un tablet, la WTA vuole andare oltre. In collaborazione con il partner tecnologico SAP, l'associazione giocatrici metterà a disposizione delle associate un'ulteriore serie di dati come la traiettoria del servizio, l'esatta posizione sul campo e il punto di contatto con la pallina. Il sistema si chiama SAP HANA ed è lo stesso utilizzato dalla McLaren per ricavare i dati di telemetria nel Mondiale di Formula 1. Curiosità: per raccogliere i dati vengono utilizzate le stesse telecamere di Occhio di Falco. Ma l'invasione tecnologica non finisce qui: ci sarebbe l'intenzione, a fine anno, di inserire ulteriori sensori nelle racchette e addirittura nell'abbigliamento per registrare dati sulle condizioni fisiche delle giocatrici. Secondo Jenni Lewis, una delle responsabili del progetto, tale sistema dovrebbe aiutare le tenniste a ridurre gli infortuni e allungare le carriera. Tuttavia, ha ammesso che diverse giocatrici non sono favorevoli perché i sensori potrebbero essere una limitazione ai movimenti. Per adesso l'attuale sistema con le telecamere è utilizzato da una trentina di allenatori, ma durante il torneo di Miami c'è stato un incremento. I vari dispositivi mettono a disposizione i dati con una ventina di secondi di ritardo, ma solo perché bisogna lasciare tempo ad Occhio di Falco per emettere il suo verdetto qualora fosse richiesto dalle giocatrici.


COLLOQUI CON LE AZIENDE DI ABBIGLIAMENTO

La tecnologia ha anche una funzione “storica”. I dati finiscono in un archivio digitale e possono essere selezionati per ottenere informazioni su una singola partita, su un torneo, sull'intera stagione e anche su una singola superficie. Secondo Micky Lawler, presidentessa WTA al posto di Stacey Allaster (mentre il ruolo di CEO è stato preso da Steve Simon), il supporto tecnologico potrebbe garantire un'enorme differenza per le tenniste, perché così avranno dati scientifici e non soltanto empirici per monitorare le loro condizioni di salute. “E' spettacolare renderci conto di come la tecnologia può aiutarci – ha detto la Lewis – adesso non le giocatrici non si limiteranno a colpire meglio la palla, ma saremo in grado di farle preparare meglio”. Il punto focale sullo sviluppo della tecnologia sarà l'eventuale introduzione di elementi nuovi che possano violare il sacro recinto del rettangolo di gioco. In questo momento la SAP non pensa di inserire sensori sulle palle da tennis (come succede, ad esempio, nel football), ma sono in corso colloqui con le aziende di abbigliamento sportivo per inserire supporti tecnologici senza che questi diano fastidio alle giocatrici. La novità, ovviamente, vuole coinvolgere anche il pubblico. Tali dati saranno resi pubblici, mettendo a disposizione nformazioni un tempo erano inaccessibili. Sulla base di questo saranno lanciati nuovi progetti destinati alla “realtà virtuale”, anche se su questo aspetto non sono stati molto chiari. Il gioco è destinato a cambiare o sarà rivoluzione solo sulla carta (anzi, sul tablet)?

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