IL TOP-10 PIÙ GIOVANE DAL 2008
Non si può nemmeno parlare di sorpresa, di nuova stella o quant’altro: che Zverev sarebbe arrivato si sapeva.
Se mai è sorprendente che ci sia riuscito già a Roma, dopo le bocciature di Monte Carlo, Barcellona e Madrid. Ma quando uno è nato per vincere tutto diventa possibile, quasi scontato. Chi ha comprato il biglietto per la finale l’ha fatto immaginando un nuovo duello Federer-Nadal, o la rinascita di Djokovic e Murray, invece ha assistito a un capitolo ancora più importante nel grande libro del tennis, scritto a quattro mani da Zverev e da un padre (e un team) che l’ha aiutato a emergere prima di tanti altri talenti in costruzione, fino a diventare il più giovane a conquistare un posto fra i primi 10 del mondo dal 2008, quando a riuscirci fu Juan Martin Del Potro. L’argentino avrebbe raggiunto il suo picco di rendimento un anno dopo, vincendo uno storico titolo allo Us Open, mentre
l’aspetto interessante della favola Zverev è che “Sascha” è ancora lontano dall’essere un giocatore completo. Deve migliorare a rete, deve crescere a livello di continuità, deve fare tanti altri passi avanti. Eppure è già fra i primi dieci, segno che in cantiere ha qualcosa di veramente molto molto importante. A Roma ne ha dato la prima grande dimostrazione, ricevendo il trofeo dalle mani di Rod Laver e raccogliendo un bell’abbraccio di Novak Djokovic (bravissimo a tributare il giusto omaggio al vincitore nonostante la tantissima rabbia accumulata nel corso del match), ma siamo solo all’inizio.
E stavolta ne vedremo davvero delle belle. Quella di Roma è più di una promessa.
INTERNAZIONALI D'ITALIA - Finale maschile
Alexander Zverev (GER) b. Novak Djokovic (SRB) 6-4 6-3
GLI HIGHLIGHTS DELLA FINALE ZVEREV-DJOKOVIC
RANKING ATP LIVE: ZVEREV ENTRA NELLA TOP-10