Il sorriso di Elina conquista Roma

Sorpresa nella finale femminile degli Internazionali d’Italia: la regina del 2017 è Elina Svitolina, che supera in rimonta Simona Halep, approfittando di un problema alla caviglia della favorita. È il quarto titolo dell’anno per la 22enne di Odessa, che si conferma in vetta alla Race. Può avere chance di diventare numero uno WTA? Ci sono giocatrici più forti a non esserci riuscite. Ma se continuasse così…
I bookmakers, stavolta, ci hanno visto bene sul serio. Già una decina di giorni fa, appena dopo il sorteggio del tabellone principale degli Internazionali d’Italia, le principali agenzie di betting avevano attribuito il ruolo di favorita numero uno a Elina Svitolina, in mezzo a un parterre di avversarie di livello (si pensava) superiore. Invece le altre sono cadute una dopo l’altra, e la ventiduenne ucraina ha conquistato per la prima volta la corona romana, siglando in un colpo solo il nuovo best ranking al numero 6 WTA e consolidando la leadership nella Race to Singapore, che le vale in automatico un posto fra le favoritissime per il Roland Garros. Se nel 2017 nessuna ha raccolto tanti punti quanti lei, i motivi sono due: la crisi delle altre, che salgono e scendono di livello settimana dopo settimana, e il suo rendimento incredibile dall’Australian Open in poi. Prima ha vinto a Taiwan, poi ha conquistato il primo Premier Five a Dubai, quindi ha messo tutte in fila anche a Istanbul e ha fatto poker (e bis di Premier Five) agli Internazionali, dove nelle tre apparizioni precedenti aveva vinto appena un incontro. Stavolta, invece, se n’è presi cinque in un colpo solo: Cornet, Barthel, Pliskova, Muguruza e soprattutto una Simona Halep che pareva favoritissima in virtù di dieci successi consecutivi, e invece ha dovuto arrendersi per 4-6 7-5 6-1, frenata tanto dal bel tennis della Svitolina quanto da una storta alla caviglia accusata sul 5-2 del primo set, ma diventata sempre più problematica con il passare dei minuti. La 25enne di Costanza è riuscita comunque a vincere il primo parziale e salire subito 1-0 e servizio nel secondo, così come a rimontare successivamente da 3-5 a 5-5, con tanto di set-point salvato. Ma poi è letteralmente sparita dal campo, finendo per perdere sette giochi consecutivi. Non fosse stata una finale, probabilmente la Halep si sarebbe ritirata. Invece ha voluto comunque onorare l’impegno fino al termine, anche se nel finale non si muoveva più.
POSSIBILE N.1? PAROLA AL ROLAND GARROS
Detto dei problemi della Halep, vanno segnalati anche i meriti della Svitolina, bravissima a non lasciar scappare l’avversaria in avvio di secondo set (quando le cose vanno bene, si sa, anche i dolori si sentono meno) e poi ad approfittare della situazione. Appena ha visto che la rivale era via via meno sicura negli appoggi, ha preso quel comando delle operazioni trovato raramente nel primo set e ha iniziato a infierire con servizio e diritto, confermando il suo grande rendimento nelle finali. Nel 2017 ne ha vinte quattro su quattro, in carriera 9 su 11, e di questo passo la media continuerà a migliorare. Di certo sta continuando a migliorare il suo gioco: orbitava attorno alle prime 10 già da qualche anno, ma le era sempre mancato il guizzo. Non era bastata nemmeno la consulenza di Justine Henin, mentre è servito eccome il cambio di coach a fine 2016. Fuori Iain Hughes e l’ex campionessa belga e dentro Gabriel Urpi (storico allenatore di Flavia Pennetta) e Thierry Ascione, ed ecco subito i risultati. Con il successo a Dubai è diventata la prima ucraina a sfondare il muro della top-10, e vista la situazione del tennis femminile attuale può porsi obiettivi veramente importanti. A occhio e croce non ha il tennis per diventare numero uno del mondo, e ci sono giocatrici più forti di lei che ancora non ci sono riuscite (Halep, Pliskova, Muguruza…), ma se il livello medio resterà questo per tutto il 2017 la Race dice che la possibilità potrebbe addirittura passare, anche se di Slam se n’è giocato uno solo. Se la tennista di Odessa vorrà costruirsi una chance, è proprio dagli Slam che deve iniziare, magari già da Parigi, dove nel 2016 ha giocato il suo primo e unico quarto di finale. Si diceva che sarebbe stato l’inizio: ora spetta a lei confermare la sensazione.

INTERNAZIONALI D’ITALIA – Finale femminile
Elina Svitolina (UKR) b. Simona Halep (ROU) 4-6 7-5 6-1

GLI HIGHLIGHTS DELLA FINALE SVITOLINA-HALEP
IL SITO UFFICIALE DEGLI INTERNAZIONALI D'ITALIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA