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“Sascha” guarda sempre più in alto

Arriva agli Internazionali d’Italia la prima semifinale di Alexander Zverev fra Slam e Masters 1000. Il tedeschino batte in due set Milos Raonic e conferma le ambizioni da ATP Finals: è numero 6 della Race to London. E non è finita qui: contro John Isner, mai così avanti sulla terra, il favorito sarà lui.
ROMA - Era scritto che sarebbe successo a breve, senza aspettare l’arrivo del cemento americano. Restava solamente da capire se a Roma, a Parigi o magari sull’erba di Wimbledon, ma Alexander Zverev ha fugato tutti i dubbi già agli Internazionali d’Italia. Di Roger Federer si ricorda che il primo titolo arrivò al vecchio (e rimpianto) torneo ATP di Milano, mentre del giovane di Amburgo si ricorderà sempre che la prima semifinale in un grande torneo ha la bandiera verde, rossa e bianca del Masters 1000 romano. È una bella notizia per lui ma anche per il torneo, che ora sogna di portarlo in finale per dimenticare in fretta una parte alta del tabellone che pareva rimasta priva di big, e invece ha trovato la stella del futuro, più bravo di Fognini e Raonic ad approfittare della sezione di tabellone lasciata vuota dal numero uno ATP Andy Murray. Contro il canadese era un match da 50 e 50, ma Zverev l’ha trasformato in due set dominati anche più di quanto dica il tie-break del primo, visto che era stato capace per due volte di violare il super servizio dell’avversario. Si è sempre lasciato riprendere immediatamente, e questo non è un buon segnale perché su un’altra superficie Raonic avrebbe potuto fargliela pagare, ma se fosse già perfetto non sarebbe ancora fuori dai primi 10. Ma ciò che conta è che alla fine il set l’ha vinto lui, contenendo con due splendidi passanti (prima rovescio incrociato, poi diritto lungolinea) l’arrembaggio del canadese in avvio di tie-break, prima di dominarlo – stavolta sul serio – nel secondo set, in bilico giusto i primi dieci minuti. Il suo tennis potente ma un po’ grezzo, e una mano ancora da educare, non emozioneranno, ma nel tennis di oggi conta l’efficacia. Il sesto posto della Race to London, e la top-10 del ranking vero che si avvicina sempre di più, dicono che lui ne ha già a sufficienza. E non è finita qui: il privilegio di essere un campionissimo in fieri gli permetterà di giocare la prima semifinale in un 1000 da favorito.
L’ESPERIENZA DICE ISNER, TUTTO IL RESTO NO
Questa semifinale è un altro passo avanti nella mia carriera – ha spiegato Zverev – e credo di aver giocato un buon match oggi, soprattutto in risposta. Sorpreso non è la parola giusta per definire i miei risultati, diciamo che ne sono felice, perché so quanto duramente ho lavorato nel corso dell’off-season. Sono felice che i risultati stiano arrivando rapidamente piuttosto che lentamente, ma se il lavoro è tanto, prima o poi si vede. Sono contento di potermi giocare la mia prima semifinale a questi livelli”. Sarà un duello over 2 metri (di media: 208 l’avversario, 198 lui), contro un John Isner che a Roma sembra aver finalmente trovato la chiave che gli è sempre mancata per giocare da Isner anche sulla terra battuta. La sua regola è la stessa del cemento: sparare ace, 93 in quattro incontri, perdere la battuta meno volte possibile (tre) e vincere i tie-break, 6 su 7 da domenica contro Ramos-Vinolas a venerdì con Marin Cilic. Ma non aveva mai funzionato come al Foro Italico: in carriera long John non era mai riuscito a vincere quattro partite nello stesso torneo (europeo) sulla terra battuta, e così tanti incontri a Roma li aveva vinti sommando le sei partecipazioni precedenti. Aggiungiamoci che a livello ATP non aveva mai battuto un top-10 sulla terra, mentre a Roma ne ha superati due uno dopo l’altro, ed ecco servita la prima semifinale a stelle e strisce al Foro Italico da quella di Andy Roddick nel 2008, terminata col ritiro dopo soli tre game contro Wawrinka. Isner, perfetto contro Cilic sotto l’occhio del compagno di doppio Jack Sock, spera di fare un po’ meglio e avrà dalla sua l’esperienza (è all’ottava semifinale nei 1000, e ne ha vinte tre), ma contro questo Zverev l’esperienza conta molto poco. E il servizio pure. Se n’è accorto anche Raonic.

MASTERS 1000 ROMA – Quarti di finale
Alexander Zverev (GER) b. Milos Raonic (CAN) 7-6 6-1
John Isner (USA) b. Marin Cilic (CRO) 7-6 2-6 7-6
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