Un set con questo Nadal è una vittoria

Fabio Fognini gioca un primo set superbo al cospetto del Re della terra battuta, lo mette all'angolo strappandogli cinque game di fila e la spunta per 6-4, facendo sognare l'impresa a un Centrale gremito. Ma dall'inizio del secondo la musica cambia: Nadal reagisce, Fognini accusa un calo mentale e fisico, e raccoglie tre game in due set. Pazienza: il suo resta un torneo da applausi.
Chiuso in una delle stanze del Campo Centrale, in attesa di Rafael Nadal per l’ormai classica lavagna tattica di Sky, Filippo Volandri avrà tirato un piccolo sospiro di sollievo. C’è da stare certi che sarebbe stato ben felice di ospitare Fabio Fognini piuttosto che il maiorchino, passato per 4-6 6-1 6-2, ma intanto il livornese resta l’ultimo azzurro capace di conquistare la semifinale agli Internazionali d’Italia, grazie alla meravigliosa cavalcata del 2007. Sul vecchio Centrale del Foro Italico l’ex numero 26 del mondo batté anche Roger Federer: un successo storico, ma dalla portata per nulla paragonabile a quella che avrebbe avuto la vittoria di Fognini contro Nadal, che pure non è (più) numero uno, come lo era invece il Federer di undici anni fa. Perché se sul nome del GOAT qualche dubbio ci può essere (ma non ditelo ai tifosi dello svizzero), sulle generalità del più forte di sempre sulla terra battuta non c’è nemmeno mezza perplessità. Battere Nadal sul rosso è la sfida più difficile del tennis, probabilmente non solo di quello attuale, per questo già uscire col bottino di un set è una mezza vittoria, che conferma come tutti i pensieri – e le righe scritte – della vigilia fossero giustificati. Si diceva che potesse esserci partita, che nel tennis di Fabio ci sono le soluzioni ideali per fare male al Re della terra e tanto altro, e bene o male tutte le previsioni si sono avverate in una battaglia di due ore e un quarto, in cui Fognini ha sfoderato uno dei migliori set della sua carriera, il primo. Il numero uno azzurro è apparso in palla sin dall’inizio, con le idee ben chiare e la solita capacità di spingere col rovescio sul diritto a uncino di Nadal, soluzione tattica che gli ha permesso di costruire le tre vittorie precedenti. E soprattutto, ha avuto la forza di non cambiare schema quando un game così così gli è costato il break, portando Nadal sul 4-1. Fabio ha capito che stava comunque facendo le cose giuste, ha continuato su quella strada e ne ha raccolto i frutti, meritatamente.
CINQUE GAME DI FILA, SULLA TERRA, CONTRO NADAL
Per il primo quarto romano di Fognini è arrivato nella Capitale anche papà Fulvio, assente nei giorni scorsi, e chissà cosa deve aver provato a vedere il figlio vincere cinque game di fila contro "Rafa", sbattuto da un angolo all’altro del campo, tanto da farlo sembrare inferiore. Fabio ha recuperato il break e la parità, e continuando a spingere con i piedi sulla linea di fondo ha avuto la meglio nel braccio di ferro, mandando in tilt Nadal. Il tabellino dice che nelle fasi decisive del primo set il maiorchino ha trovato la prima di servizio più raramente del solito e ha concentrato tanti errori in pochi game, ma ci sono numerosi meriti di Fabio, più bravo in fase difensiva e più brillante quando c’era da far male. Sul 4-4 un rovescio lungo del n.2 ATP consegnava a Fognini il secondo break di fila, confermando per il 6-4 in un Centrale infuocato. La sconfitta contro Thiem a Madrid ha rovinato la statistica, ma va ricordato che quello perso contro Fognini è solo il terzo set smarrito da Nadal sul rosso degli ultimi 57, un dato che la dice lunga sulla portata di ciò che ha combinato il 31enne di Arma di Taggia, anche se l'odore dell’impresa è svanito in fretta. Nadal ha interrotto l’emorragia nel secondo set, rimettendo subito in chiaro le cose con un break immediato, e Fognini ha accusato un piccolo calo mentale e fisico, persino fisiologico dopo un primo set di intensità mostruosa. Il problema è che, a differenza di quanto successo con Thiem, stavolta nel terzo set l’azzurro non ha avuto la forza di rialzarsi. Sull’1-1 ha perso la battuta e poi ha resistito fino al 2-3, quando ha chiesto l’intervento del fisioterapista per un bendaggio sotto al ginocchio sinistro. Da quel momento non ha più vinto un game, e Nadal se n’è accorto, tanto che durante la stretta di mano gli ha domandato del problema. Se l’ha influenzato, peccato. Anche se l’impressione è che Nadal avesse ormai attivato il pilota automatico. Tuttavia, il torneo di Fognini termina comunque col sorriso, il primo quarto agli Internazionali e la rafforzata convinzione di potersela giocare con tutti. Lo sapeva già, ma un ripassino non può certo fargli male.

INTERNAZIONALI D’ITALIA – Quarti di finale
Rafael Nadal (ESP) b. Fabio Fognini (ITA) 4-6 6-1 6-2
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