Batti il numero uno e poi...

Termina agli ottavi il sogno romano di Fabio Fognini: il numero uno azzurro cede con un doppio 6-3 a un ottimo Alexander Zverev, non entrando mai in partita. Poi polemizza spiegando che avrebbe preferito giocare di sera, in condizioni più favorevoli, ma è una questione regolamentare: Zverev deve giocare anche il doppio. “Ora vado a vincere il mio torneo più grande”.
ROMA - È mancato il fuoco interiore. Sarà stata la partenza difficile, un’atmosfera diversa rispetto a martedì sera, il pubblico del Centrale un po’ freddino o un avversario più in palla di Andy Murray. Oppure, molto più semplicemente, è Fabio Fognini. L’uomo del tutto o niente, che prima illude e poi delude, che un giorno fa sembrare tutto facile e quello dopo tutto difficile, e deve salutare gli Internazionali d’Italia agli ottavi di finale, battuto 6-3 6-3 da Alexander Zverev. Non era una prova del nove, perché come Fognini è meno forte di Murray è meno forte anche del giovane tedesco, monarca assoluto di una NextGen che – senza di lui – lascerebbe un tantino a desiderare. La differenza è che contro il numero uno del mondo si è vista la versione A del (quasi) trentenne ligure, ispirato, preciso, veloce di piedi, e motivatissimo a incidere già dal primo punto. Contro Zverev, invece, è scesa in campo la versione B, fallosa, scarica, insicura al servizio, incapace di mordere in risposta e dare energia al pubblico, per poi riceverla e tramutarla in voglia di fare. Il risultato è stato un match bruttino, in parità giusto nel primi tre giochi. Nel quarto la prima di servizio di Fognini ha iniziato a latitare, sulla terza palla-break è mancata anche la seconda e il doppio fallo del 3-1 ha dato lo slancio al ventenne di Amburgo, che non ha perso l’occasione per riempire (virtualmente) il portafoglio di chi scommette che un giorno nemmeno troppo lontano sarà la sua chioma bionda a guardare tutti dall’alto verso il basso. Deve migliorare tanto a rete, o almeno evitare soluzioni come il presuntuoso diritto al volo - fuori di tre metri - che nel secondo game gli è costato i fischi del pubblico e una palla del contro-break, dopo che due splendide risposte e due errori di Fognini gli avevano già consegnato l’1-0 e servizio. Ma Fognini, dopo una piccola discussione col giudice di sedia che ha fatto ripetere la prima di servizio a Zverev (l’azzurro riteneva fosse lunga), ha messo in rete una risposta di rovescio e perso definitivamente contatto col match. Si è risvegliato solo sul 5-2, quando ha recuperato un break, ma ormai era troppo tardi.
POLEMICA STERILE: ZVEREV HA IL DOPPIO
Fognini paga dazio alla legge di Murray: da quasi tre anni tutti i giocatori (altri Fab Four a parte) in grado di battere il britannico hanno perso puntualmente al turno successivo, eccetto Ramos-Vinolas a Monte Carlo. “C’è amarezza perché non sono riuscito a giocare come negli altri due incontri – ha detto Fabio davanti ai giornalisti – ma bisogna anche dare dei meriti al mio avversario. Nel primo set non ho avuto alcuna chance: lui giocava bene, io ho subìto un break stupido e non sono praticamente mai riuscito a rispondere. Nel secondo invece è andata un po’ meglio, ho avuto una palla-break per l’1-1 e l’arbitro ha sbagliato la chiamata, perché quella palla era fuori, mentre sul 5-2 ho continuato a giocare, lui si è rilassato un po’ e ho avuto due palle del 5-4. L’unico rimpianto è quello: mi sarebbe piaciuto sfruttarle e mandarlo a servire contro vento. Ma stiamo parlando di un ragazzo che in prospettiva dovrebbe diventare numero uno: ha fatto tutto molto bene e mi ha fatto giocare male”. Secondo Fognini, le condizioni sono state ideali per l’avversario. Ha provato a evitare la piccola polemica, ma non ci è riuscito: “sono l’unico italiano in tabellone, e avrei preferito giocare di sera. Invece abbiamo giocato a mezzogiorno su un campo molto più veloce: le condizioni hanno favorito Zverev”. Tuttavia, si tratta semplicemente di una questione regolamentare: il tedesco è impegnato anche nel doppio col fratello Mischa, e il doppio da regolamento va sempre giocato dopo il singolare. Di conseguenza, il primo match va programmato necessariamente fra i primi della giornata. “Il torneo resta positivo: sto giocando bene, e questo mi dà tranquillità e fiducia per il futuro. Ora vado a casa a vincere il mio torneo più grande: dipende solo da Flavia, a giorni arriverà questa grande notizia”. L’impressione è che gli Internazionali di Fognini, fin dalla pubblicazione del tabellone, fossero solamente battere Andy Murray. Riuscita quell’impresa, che nessuno gli porterà via, sono calate tutte le motivazioni e la testa è volata al 100% a Barcellona, prima del corpo che la raggiungerà col primo aereo. Peccato, ma almeno c’è una giustificazione valida. Una volta tanto.

INTERNAZIONALI D'ITALIA - Ottavi di finale
Alexander Zverev (GER) b. Fabio Fognini (ITA) 6-3 6-3
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