Elina bussa al club delle pluri-campionesse

Nella storia degli Internazionali d'Italia al femminile sono state nove le giocatrici capaci di vincere il titolo per due anni di fila. Elina Svitolina può diventare la decima? Nella semifinale contro Anett Kontaveit dimostra di avere tutte le intenzioni di farcela, dominando dall'inizio alla fine. Attenzione: ha vinto tutte le ultime sette finali giocate.
Quando si parla di Elina Svitolina il messaggio per le avversarie è chiaro: va battuta prima della finale, perché se ci arriva poi fermarla diventa molto molto complicato. Agli Internazionali d’Italia non ce l’ha fatta nessuna, per il secondo anno di fila, così la 24enne di Odessa può andare a caccia di un nuovo titolo sulla terra del Foro Italico, per ritoccare delle statistiche che diventano via via sempre più importanti. Ha giocato 13 finali e ne ha vinte 11, portando a casa le ultime 7. Se saprà fare otto lo scopriremo domenica, quando si troverà di fronte una fra Simona Halep (sarebbe la replica della finale del 2017) o una rediviva Maria Sharapova, ma intanto lei all’appuntamento ci sarà, grazie a due prove di spessore fra quarti e semifinali. Prima ha confermato il trend positivo contro Angelique Kerber, battuta negli ultimi sei confronti, e poi ha portato a nove i suoi successi consecutivi a Roma mettendo fine al sogno romano di Anett Kontaveit, che quest’anno sulla terra battuta sta tenendo il ritmo delle migliori. Il modo in cui la tennista estone aveva fatto fuori Venus Williams e Caroline Wozniacki nutriva speranze di colpaccio, ma nel primo incontro del sabato di fuoco degli Internazionali c’è stata poca partita. La Kontaveit non era la stessa dei giorni precedenti, forse un tantino frenata dalla pressione di una semifinale così importante, mentre la Svitolina sembrava in campo per un primo turno qualsiasi, vinto 6-4 6-3. Era più rilassata e visibilmente più sicura del suo tennis, un mix che l’ha resa padrona dell’incontro sin dall’inizio, ribadendo il suo grande stato di forma.
SVITOLINA: UN TITOLO OGNI 3-4 TORNEI
​Dopo due tornei (Stoccarda e Madrid) al di sotto delle aspettative, la tennista ucraina ha ritrovato quel giusto equilibrio fra aggressività e solidità che può rendere il suo tennis quasi incontrastabile. Perché quando l’iniziativa ce l’ha sempre in mano lei, ma a commettere gli errori sono soprattutto le avversarie, vien difficile trovare un modo per metterla al tappeto. Il break conquistato a zero in apertura di match ha subito fatto capire le intenzioni della Svitolina, anche se dal 2-0 ha perso tre game di fila, trovandosi costretta a rincorrere. Ha allungato di nuovo dal 3-3 e ha vinto sei dei successivi sette giochi, mettendo in ghiaccio il primo set e scappando via anche nel secondo. Uno stappo che, pur con tanta buona volontà, la Kontaveit non è riuscita a ricucire, salutando con un pizzico di amarezza quello che rimane il suo miglior torneo in carriera. La porta al numero 25 del ranking ATP, a una decina di posizione dal record della connazionale Kaia Kanepi, miglior tennista estone di tutti i tempi, e ne conferma le quotazioni importanti in vista del Roland Garros, dove – anche in virtù di una testa di serie non altissima – sarà fra le outsider più pericolose. La Svitolina, invece, aggiunge un’altra pagina felice al suo grande feeling con gli Internazionali d’Italia, dove domenica andrà a caccia del suo terzo titolo stagionale, dopo quelli conquistati a Brisbane e Dubai. Dovesse farcela, la numero 4 del mondo confermerebbe la sua media di un titolo ogni 3-4 tornei disputati, tenendo vivo il sogno di attaccare di nuovo entro la fine dell’anno la vetta della classifica WTA, avvicinata già nel 2017. Con molti meno punti da difendere negli Slam rispetto alle dirette concorrenti, si tratta di uno scenario non così impossibile.

​INTERNAZIONALI D’ITALIA – Semifinali femminili
Elina Svitolina (UKR) b. Anett Kontaveit (EST) 6-4 6-3
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