VOCI ANCHE DALLA COLOMBIA
“Non mi ero praticamente allenato e mi sono presentato con un livello insufficiente per battere chiunque. Se questo mi rende sospetto, che mi mostrino le prove. E' facile giudicare, ma io sono innocente – dice il giocatore, soprannominato "Pinky" –
io non ho bisogno di denaro e non correrei mai un rischio per ottenere soldi sporchi. Mi stanno accusando pubblicamente di qualcosa che non ho fatto. Queste indagini, tra l'altro, dovrebbero essere riservate”. Detto che Saez ha promesso azioni legali per difendere la sua immagine, resta il flusso anomalo di scommesse, tutte favorevoli al suo avversario.
Senza voler pensare male a tutti i costi, qualcuno avrebbe potuto essere a conoscenza del suo cattivo stato di forma e avrebbe provato a lucrarci. Anche Urzua è arrabbiato e anche lui minaccia azioni legali, specificando di non aver ricevuto nessuna comunicazione ufficiale, se non le indiscrezioni giornalistiche. Va detto che un anno fa, durante un'intervista, lo stesso Saez aveva ammesso di aver ricevuto più volte offerte di denaro in cambio di una sconfitta, ma di aver sempre rifiutato, soprattutto per paura. Non resta che attendere gli sviluppi di un'eventuale indagine. Tra l'altro, sembra che non ci si limiti al Cile:
la TIU sarebbe attiva anche in Colombia e in Spagna. Gabriel Sanchez, presidente della federtennis colombiana, ha detto che gli investigatori si sono recati nel suo paese per ascoltare alcuni giocatori, e che c'è grande attenzione anche alla Spagna, dove nei giorni scorsi ci sono stati ben 34 arresti per una presunta "banda" che mirava a truccare gli incontri di alcuni tornei Futures, sia in Spagna che in Portogallo.
GLI AVVISI DI GARANZIA A NOVE SICILIANI
I 34 ARRESTI IN SPAGNA