DA FOREST HILLS A MILANO CITY PADEL
Il nostro Corrado Erba si è dato da fare: non solo ci ha raccontato un “leggendario” spareggio per la promozione in D2 (pare che la sua rubrica sulla vita da club sia tra le più apprezzate del magazine), ma è andato a New York e ha potuto visitare lo storico West Side di Forest Hills, il circolo che ha ospitato lo Us Open fino al 1977. Flushing Meadows è più grande e funzionale, ma il fascino e l'atmosfera di Forest Hills sono un'altra cosa: Corrado ce li ha raccontati. Non manca la firma di Federico Ferrero: è suo il pezzo d'opinione sulla rivoluzione della Coppa Davis, (s)venduta dall'ITF in cambio dei soldi di Kosmos e di Gerard Piqué. La faccenda Davis è solo la punta dell'iceberg di una politica tennistica che, tra competizioni di vario genere, rischia di sfuggirci di mano. Marco Caldara ha raccolto la testimonianza di alcuni coach giovani e di valore, anche se non così famosi: per la rubrica sugli “expats” ha parlato con Andre Rizzoli e Gianluca Marchiori, entrati nel team della Good to Great Academy, in Svezia, guidata da Magnus Norman. Grazie alle imprese di Stan Wawrinka e (più recentemente) di Aryna Sabalenka è diventata uno dei luoghi cult del nostro mondo: ce la siamo fatta raccontare da chi la vive quotidianamente. Molto interessante anche l'intervista con Stefano Dolce, giovane coach piemontese che sta facendo ottime cose con giocatrici non ancora entrate tra le top-100. In questo momento si occupa di Anastasia Grymalska. Lo Us Open ha segnato l'esordio Slam per Martina Di Giuseppe: la talentuosa romana ha vissuto una buona stagione, entrando per la prima volta tra le top-200: Riccardo Bisti l'ha intervistata e si è fatto raccontare una storia con alcuni passaggi quasi drammatici. Sempre Bisti è andato alla scoperta di Milano City Padel, il nuovo maxi-centro dello sport della pala, piccolo gioiello nel cuore di Milano. A raccontarcelo, nientemeno che Pierluigi Casiraghi, mitico centravanti degli anni 90 che è il cuore pulsante del progetto insieme a Demetrio Albertini.