17 December 2013

Il senso del gommino

Nuovo approfondimento del nostro tecnico: un po’ dappertutto, in tv sulle racchette dei pro e sui banconi dei negozi specializzati. Piccoli, leggeri, coloratissimi e simpatici. Gli anti-vibrazione servono davvero a qualcosa?

Il senso del gommino

di Mauro Simoncini - foto Getty Images

 

TANTI NOMI… UTILITA’? – Nelle ultime “annate” le aziende produttrici di racchette hanno evoluto sistemi e materiali innovativi per cercare di ridurre al minimo l’inevitabile propagarsi di vibrazioni che ad ogni colpo giunge al nostro braccio – gomito – spalla. Le tecnologie Kinetic, Cortex System, ma anche i materiali YouTek, Aerogel o Blx tendono tutti verso la stessa direzione: rendere il tennis (nello specifico ogni impatto con la pallina) meno traumatico per gli arti superiori dei praticanti. Che sempre più sono afflitti con il passare del tempo da infiammazioni varie; tennis elbow (gomito del tennista) su tutte. Pensare che questi attrezzi tecnologici oramai all’avanguardia, profilati o sottili, midplus o oversize, agonistici o amatoriali, che pesano dai 250 ai 320 grammi possano modificare sostanzialmente il proprio comportamento “fisico” all’impatto con la pallina solo grazie a leggerissimi e microscopici oggetti in gomma sarebbe un errore non da poco.

 

SUONO - L’anti-vibrazione, o ferma corde, o vibra-stop, o damper (smorzatore), o vibration dampener (riduci vibrazioni), o vibrakill o, molto più semplicemente “gommino”, agisce soprattutto sul suono prodotto dalle corde. Non è una novità, perché quasi tutti hanno provato a battere una mano sulle corde di una racchetta con e senza gommino. Il rumore è decisamente diverso: più sordo e secco, ovattato; in sostanza meno “invasivo”. Vengono ridotte (non certo annullate) le vibrazioni all’impatto della pallina, in particolare quelle generate dalle corde, dal cui suono sono eliminate le frequenze più alte (500-600 Hz). Ma l’energia contenuta nelle vibrazioni delle corde è molto ridotta rispetto a quella presente nelle vibrazioni del telaio (il peso della racchetta è circa venti volte maggiore del peso delle corde; 300 grammi contro 15). Qualche racchetta, in particolare tra le amatoriali (Wilson KFive o Head Crossbow per esempio, ha predisposto sopra il cuore del telaio un inserto in gomma che avvolga l’inizio delle corde centrali verticali; un anti-vibrazione “di serie”, fisso.

 

DIMENSIONI, BOTTONI E SERPENTI – I minuscoli accessori di cui si sta parlando possono avere mille aspetti e dimensioni. I più diffusi hanno all’incirca la forma di un bottone e vanno collocati esattamente tra le due corde centrali verticali, sotto l’ultima (in basso) di quelle orizzontali. Non si possono posizionare all’interno del reticolo corde (tra le maglie per intenderci); per regolamento il “gommino” verrebbe considerato una sorta di oggetto esterno che potrebbe influenzare imprevedibilmente la direzione dei colpi… I bottoni possono essere forati a mo’ di ciambellina all’interno (i più classici) o pieni, rotondi ma anche quadrati. Ci sono poi tutta una serie di altri modelli più lunghi e stretti, come serpenti che avvolgono più corde. Quattro, sei o addirittura otto corde verticali coinvolte per attutire più vibrazioni possibile. Si incastrano su ogni corda o si “agganciano” alle due esterne delle quattro (o sei) verticali, facendo salire e scendere il serpentino per avvolgere le corde. Ce n’è un recente modello (di Babolat) che ha una protuberanza metallica, “prende” quattro corde e secondo l’azienda produttrice è l’unico in grado di attenuare anche le vibrazioni del telaio (non solamente quelle delle corde).

 

FACCE E COLORI – Come per racchette, corde, scarpe e palline e così come per gli overgrip le aziende si sono sbizzarrite nella varietà e nelle fantasie degli anti-vibrazione, pensando ai più piccoli e a chi usa con gelosia e scaramanzia sempre lo stesso (e non sono pochi). Smiley tanto in voga nell’era di chat e social network, campi da tennis stilizzati, fiamme incendiarie per i colpi, simboli di pace, quadrifogli portafortuna, limiti di velocità, pecorelle, pinguini, tori, una vasta gamma di fiori, carte da gioco, dadi. E non potevano mancare gli eroi dei cartoni animati (come SpongeBob). Ce ne sono davvero per tutti i gusti.

 

I PROFESSIONISTI E I CASI PARTICOLARI – C’è chi sostiene che soprattutto quelli più ingombranti – per quanto eliminino il suono “chitarroso” delle corde - facciano perdere un pizzico di sensibilità. Molti professionisti non ne usano affatto o tutt’al più si affidano a quelli piccoli e leggeri. Nole Djokovic tra questi, come Rafa Nadal, che a ogni cambio telaio sposta sempre lo stesso vibra-stop da una racchetta all’altra; Roger Federer non ne fa uso (a proposito di sensibilità…), così come anche lo scozzese Murray. Andy Roddick ha invece seguito le orme del più celebre connazionale Andre Agassi, il primo a lanciare una moda, non solo nell’abbigliamento tennistico ma anche in tema di anti-vibrazione; un semplicissimo elastico (alto circa mezzo centimetro, lungo dai 6 a oltre 10) annodato attorno alle due (o anche quattro) corde centrali verticali.

 

Utili ma non necessari. E’ questione di abitudine, di gusti musicali verrebbe da dire.

© RIPRODUZIONE RISERVATA