Il ritorno in grande stile di J.C. Ferrero

A cinque anni dal ritro, l'ex n.1 del mondo torna nel tour come coach di Alexander Zverev. E' stato il tedesco a cercarlo, durante il torneo di Madrid. Da allora si sentono quasi ogni giorno e adesso JCF ha iniziato a viaggiare con lui. Lo seguirà almeno fino a fine stagione. “Mi ha sorpreso la sua voglia di lavorare. Deve eliminare gli alti e bassi”.

Il torneo ATP di Washington inaugurerà la partnership tra Alexander Zverev e Juan Carlos Ferrero. I due hanno iniziato a lavorare su base regolare in questi giorni: l'ex Mosquito si trova al Citi Open, ma i contatti erano iniziati già qualche mese fa, durante il Masters 1000 di Madrid. Fu Zverev a cercare Ferrero per cercare di capire se avrebbe potuto aggiungersi al suo team. “Mi ha detto che poteva essere interessato a me perché io ho vissuto l'esperienza di arrivare in cima e di vincere uno Slam” ha detto Ferrero in un'intervista pubblicata dal sito ATP. Sarà stato un caso, ma la settimana dopo Zverev si è aggiudicato gli Internazionali BNL d'Italia. Da quando hanno preso contatto, i due si sentono quasi ogni giorno. Ritiratosi nel 2012, oggi Ferrero ha 37 anni e, dopo la triste chiusura del torneo ATP di Valencia (di cui era direttore), si è concentrato sulla sua accademia, la JC Ferrero Equelite Sport Academy. Tra l'altro, ha messo su famiglia: dopo il matrimonio sono arrivati Vega e Juan Carlos jr. Ma la scommessa Zverev è troppo affascinante per non fare almeno un tentativo. “Conosco il suo fisioterapista, il suo preparatore atletico, conosco tutti...per me è una grande opportunità fare parte del team”. A parole, dunque, nessuna gelosia con Alexander Zverev Sr., papà-coach di Sascha. La scorsa settimana, si sono riuniti a Tampa, Florida, è Ferrero si è detto “impressionato” da Zverev. Anche per questo, la collaborazione andrà avanti per tutto il 2017.

ALTI E BASSI DA ELIMINARE
“Mi ha sorpreso quanto sia forte – dice Ferrer – quando lo vedi in campo sembra molto magro, ma poi l'ho visto allenarsi, sia in campo che in palestra. Ama molto lavorare e penso che sia pronto per crescere e migliorare gli aspetti su cui è ancora un po' indietro”. A Washington, Ferrero ha preso in mano le redini del team e ha seguito con attenzione l'allenamento con Grigor Dimitrov, poi ha palleggiato in prima persona con il numero 11 ATP, che però è sesto nella classifica stagionale. I dettagli del lavoro restano segreti, ma JCF si è ugualmente lasciato sfuggire qualcosa. “In campo è vittima di alti e bassi, deve essere più regolare. E' giovane e deve crescere, imparare a controllare le sue emozioni, ma deve farlo su base quotidiana”. Dopo Washington, Ferrero sarà al suo fianco in almeno uno dei due Masters 1000 di agosto, poi allo Us Open. Inoltre sarà in Asia e negli ultimi tornei stagionali, magari culminando nelle Nitto ATP Finals (nuovo nome del Masters). Dovesse qualificarsi per Londra, difficilmente lo vedremo alle Next Gen Finals di Londra. Il clan Zverev (oltre al padre ci sono Jez Green e il fisioterapista Hugo Gravil) è entusiasta dell'apporto di Ferrero, ma a quanto pare anche la moglie Eva Alonso sta tollerando la lontananza. “Per il momento non è ancora arrabbiata – ha scherzato l'ex n.1 – no, è tutto a posto. Sa che amo questo mondo e questa, per me, è una gran bella chance per tornare nel circuito. Quindi sì, è contenta”. A Washington, Zverev è accreditato della quinta testa di sedie ed esordirà contro il vincente di Thompson-Bemelmans. Negli ottavi ci sarebbe una possibile super-sfida con Nick Kyrgios. Mica male, per cominciare.

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