Non solo aveva tutto per sfondare, ma Margarita Gasparyan possedeva un bonus, un jolly, qualcosa che l'aveva resa speciale: uno straordinario rovescio a una mano, colpo sempre più raro nel circuito femminile. Quando sembrava ormai pronta a spiccare il volo, a neanche 22 anni di età, è stata vittima di un grave infortunio al ginocchio che l'ha tenuta fuori per 15 mesi, mettendone a rischio la carriera. Il suo nome è salito alla ribalta qualche anno fa, durante il torneo di Wimbledon, quando ingaggiò una dura battaglia contro Serena Williams. Qualche settimana dopo si sarebbe aggiudicata il primo titolo WTA, a Baku (sia in singolare che in doppio). Risultati che l'avevano proposta come stella nascente del circuito WTA, non solo del tennis russo. Nel 2016 era partita alla grande, raggiungendo il quarto turno all'Australian Open prima di incagliarsi nuovamente contro Serena Williams. Da lì in poi, tuttavia, era entrata in crisi di risultati. Raccolse una sconfitta dopo l'altra fino all'ultimo match, giocato a Wimbledon. Poi era scomparsa dalla circolazione, senza lasciare traccia di sé nemmeno sui social network. Per questo, in molti si sono stupiti quando è ricomparsa nelle qualificazioni della Kremlin Cup. Margarita ha perso un match molto combattuto contro la greca Valentini Grammatikopoulou, peraltro dopo essere stata in vantaggio 6-4 5-3. È finita 4-6 7-5 7-5, ottava sconfitta consecutiva. “Sono stata troppo felice di poter tornare” ha detto dopo la sconfitta. A ben vedere, il risultato finale era l'ultima cosa che conta. Durante il lungo periodo di stop, pur non potendo giocare, Margarita ha presenziato a un paio di incontri della Fed Cup russo per sostenere le sue compagne, invitata da Anastasia Myskina.