Se le cose vanno bene, i tennisti sono sommersi di richieste. Se arriva qualche sconfitta, spariscono dai radar. Ma grazie a un servizio effettuato dalla WTA, possiamo fare un salto nella crisi tecnica di Kristina Mladenovic. La francese sta vivendo una stagione a due facce: esaltante fino al Roland Garros, disastrosa da Parigi in poi. Un crollo verticale, con sette sconfitte di fila al primo turno e 16 set persi di fila. “Kiki” si è infortunata al ginocchio destro a Wimbledon, poi ha vinto la sua ultima partita al primo turno di Washington. Da allora, soltanto sconfitte. L'ultima batosta è arrivata a Wuhan, dove ha perso 6-3 6-2 contro Katerina Siniakova. “A ben vedere, è stata la miglior partita dell'ultimo periodo – ha detto la francese – sembra strano perché ho raccolto soltanto cinque game, tuttavia ho avuto questa sensazione. Provo a essere intelligente e a prendere le cose positive”. Fino a Wimbledon, ha giocato il suo miglior tennis. Poi c'è stata una banale scivolata sull'erba, in cui si è stirata il legamento del ginocchio destro. Ha perso 10-15 giorni “ed è stato molto difficile tornare a giocare. Ho perso lo slancio e un po' di forma fisica”. Dopo Wimbledon, aveva in programma un lavoro specifico per mantenere il tono muscolare. Non lo ha potuto rispettare, e da lì è iniziata una profonda crisi di risultati. Il tennis ha visto strisce negative anche peggiori, ma otto sconfitte di fila fanno notizia se nella prima fase della stagione hai vinto il tuo primo titolo (San Pietroburgo) e giocato tre finali, tra cui quelle molto prestigiose di Stoccarda a Madrid. “Quando sono tornata in campo ero piuttosto preoccupata. Dovevo recuperare una condizione fisica accettabile, e ci sono volute tre settimane. Quando ti concentri sulla parte atletica, il tennis finisce in secondo piano. E allora capita di giocare anche se non sei pronta. Magari trovi una top-30, perdi, e la fiducia se ne va”. Nonostante si trovi ancora nella spirale, Kiki è convinta di aver ritrovato un briciolo di fiducia. In fondo, nel 2017 ha raccolto un mucchio di vittorie di prestigio.