COLPA (MOLTO) LEGGERA
La ricostruzione dei fatti, sostanzialmente accettata dal Tribunale, è che una pillola di Femara sia finita nel cibo poi ingerito dalla Errani, nella fattispecie tortellini in brodo. Il test è stato effettuato giovedì 16 febbraio e analizzato al “solito” laboratorio di Montreal. La Errani è stata avvisata dei risultati il 18 aprile, poco prima di Italia-Taiwan di Fed Cup. Sara ha scelto di continuare a giocare in attesa dell'udienza, svoltasi a Londra lo scorso 19 luglio: c'era anche mamma Fulvia, che ha spiegato quanto successo in quei giorni. Il tecnico di parte dell'ITF, la dottoressa Christiane Ayotte, ha convinto il Tribunale del fatto che la presenza di letrozolo nell'organismo della Errani (65 nanogrammi / ml) non consentiva di capire se ne facesse utilizzo regolare o meno, ma ha detto di “non poter escludere” che l'assunzione fosse avvenuta nel modo descritto dalla difesa. Sulla base dei documenti presentati dagli avvocati di Sara (tra cui Ciro Pellegrino, uno dei legali della FIT), il tribunale ha ritenuto “plausibile” la versione e “sufficienti” le prove secondo cui il letrozolo sia entrato nel corpo di Sara nel modo accidentale descritto dalla madre. Inoltre, si è tenuto conto dei tanti test antidoping, tutti con esito negativo, cui Sara si era sottoposta in passato: 23 test alle urine dal 2014, 21 test del sangue dal 2012. Per ottenere l'assoluzione completa, avrebbe dovuto dimostrare di non avere nessuna colpa: tale punto è stato rifiutato dal tribunale, perché il farmaco – per quanto lei non lo conoscesse e non ne sapesse l'utilizzo – era in vista in cucina, e avrebbe dovuto affrontare la questione. In questo caso, la responsabilità di errori di terze persone ricade comunque sulla giocatrice. Tuttavia, visto che l'impianto difensivo è stato sostanzialmente accettato, la “colpa o negligenza” della giocatrice è stata definita “leggera”, quindi la sanzione sarebbe stata da 0 a 8 mesi. Il fatto che gliene abbiano dati soltanto due significa che, in effetti, anche i giudici hanno creduto alla sostanziale innocenza di Sarita.