UNA NOTTE DA EROINA
“Ovviamente non è scontato, nessuno regala niente. Se Dio vorrà, ci sarò. E sarà un altro grande momento della mia carriera”. Da oggi alla cerimonia olimpica mancano un paio d'anni: non sarà semplice arrivarci in perfetta efficienza, senza dimenticare la Sindrome di Sjogren scoperta qualche anno fa, ma che la attanaglia da chissà quanto. Eppure ha continuato a giocare bene, soprattutto nel 2017, raggiungendo due finali Slam (Australian Open e Wimbledon). Quest'anno è scesa al numero 14 WTA, ma non ha perso lo stimolo a migliorare. “Sto lavorando su alcune cose specifiche – ha detto – per questo le due partite con i Kastles mi hanno dato l'opportunità di testarle in partita. Vedremo come andrà contro le più forti”. Il suo prossimo impegno sarà mercoledì o giovedì, a San José, contro la vincente di Watson-Liu. Qualcuno si è domandato su cosa possa e debba migliorare una donna di 38 anni che ha vinto sette Slam in singolare e 14 in doppio. Venus non ha voluto entrare nello specifico, ma ha detto che i test effettuati nel World Team Tennis hanno funzionato: mercoledì scorso ha salvato il suo team, annullando tre matchpoint e regalando il successo ai Kastles contro i San Diego Aviators. Con il suo team in svantaggio 17-15, è scesa in campo contro Naomi Broady con l'obbligo di vincere con almeno tre game di scarto: si è imposta 5-2 e sul 20-20 si è giocato il tie-break decisivo. Sotto 6-4, ha annullato due matchpoint e poi ha vinto il punto secco con un colpo vincente che ha mandato in delirio 3.000 spettatori. È andata meno bene giovedì, quando ha perso sia in doppio che in singolare contro Vania King. Attualmente i Kastles si trovano in quarta posizione, ma sono in piena bagarre con le altre squadre. Per adesso, Venus lascia il team di Murphy Jensen e torna nel circuito WTA. Un altro passaggio verso un sogno giapponese che le consentirebbe di giocare la sesta olimpiade consecutiva. Per adesso, il suo palmares racconta di quattro medaglie d'oro (una in singolare e tre in doppio) e una d'argento (in doppio misto, a Londra). Vincerne un'altra a 40 anni sarebbe una grande impresa. Venere lo sa, e vuole farcela ad ogni costo.