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Riccardo Bisti
10 October 2017

Il dispetto moscovita a Caroline Garcia

Gli organizzatori della Kremlin Cup negano una wild card a Caroline Garcia, a caccia degli ultimi punti per centrare le WTA Finals. In Russia ci sarà Johanna Konta, a cui basterebbe una finale per riprendersi l'ottavo posto. E se fosse un dispetto dopo la WC negata alla Sharapova a Parigi? L'opzione Lussemburgo.

Soltanto due settimane fa, la corsa alle WTA Finals sembrava già conclusa. Poi è successo che Caroline Garcia vincesse, uno dopo l'altro, i tornei di Wuhan e Pechino. Intascando 1.900 punti, la francese ha scippato in extremis l'ottavo posto a Johanna Konta: sarebbe lei, oggi, l'ultima qualificata per Singapore. In questo momento, la Garcia ha 3.795 punti contro i 3.610 di Johanna Konta. Tuttavia, potrebbe ancora esserci un clamoroso contro-ribaltone. Ecco la situazione: nessuna delle due è impegnata nei tornei di questa settimana, poiché la Garcia che ha dato forfait a Tianjin, dove peraltro avrebbe affrontato Maria Sharapova al primo turno. E allora si deciderà tutto in extremis, al WTA Premier di Mosca della prossima settimana. Alla Kremlin Cup ci sarà la Konta, mentre potrebbe non partecipare la Garcia. Motivo? Non essendo iscritta, la francese avrebbe chiesto una wild card, che però le sarebbe negata dagli organizzatori. Con una laconica dichiarazione, il direttore Alexei Selivanenko ha detto che “Concedere le wild card a chi preferiamo è un nostro diritto. Vogliamo dare priorità alle giocatrici russe”. Tra queste, potrebbe esserci proprio la Sharapova, a patto che abbia voglia ed energie dopo l'impegno a Tianjin. Qualcuno pensa che potrebbe essere un dispettuccio della federazione russa a quella francese: dalle parti di Mosca, infatti, qualcuno si era lamentato per la mancata wild card a Maria Sharapova per il Roland Garros. La tesi sarebbe confermata dalle recenti parole di Shamil Tarpischev, presidente della federtennis russa: se non dovesse esserci la Sharapova, in agenda ci sono i nomi di Garbine Muguruza e Sloane Stephens. In assenza di novità, dunque, tutto dipenderà dalla Konta.

LE WILD CARD DI LUSSEMBURGO
È una situazione analoga rispetto a quella di 12 mesi fa, quando la vittoria a Mosca consentì a Svetlana Kuznetsova di superare proprio in extremis la Konta, che pure si era già recata a Singapore e aveva partecipato alle manifestazioni promozionali, salvo poi accontentarsi del ruolo di riserva. Se alla Garcia fosse negata la wild card a Mosca, tutto dipenderebbe da lei. Va detto, tuttavia, che la Konta viene da 5 sconfitte consecutive. Insomma, non è così scontato che arrivi in finale a Mosca, mentre dodici mesi fa la Kuznetsova era in gran forma. “Io e Johanna ci siamo trovate a Tokyo e scherzavamo sul fatto che ormai era qualificata – ha raccontato la Garcia dopo il successo a Pechino – però le avevo ricordato i fatti dell'anno scorso, e che io avrei potuto fare altrettanto vincendo a Wuhan e Pechino. Nessuno pensava che la numero 19 avrebbe potuto vincere entrambi i tornei. Adesso è cambiato tutto, mi dispiace moltissimo per lei”. Ma se da Mosca è arrivato uno sgarbo, la Garcia potrebbe avere un'ultima chance: chiedere una wild card al WTA International di Lussemburgo, che mette in palio meno punti (280 per la vincitrice contro i 470 di Mosca), ma che potrebbero essere sufficienti per mantenere l'ottava posizione. Ma c'è un problema: in questo momento le quattro wild card di Lussemburgo sarebbero già assegnate a Kerber, Petkovic, Lisicki e Azarenka. Ammesso che la Garcia la chieda, che farebbero? Qualche anno fa, il torneo di Linz concesse in extremis un invito ad Angelique Kerber dopo che le wild card erano già state assegnate. Insomma, c'è un potenziale pastrocchio. Ad oggi, abbiamo solo una certezza: si deciderà tutto all'ultimo respiro.

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